Via Nazionale una scuola per la finanza

La Repubblica

Luigi Einaudi, Guido Carli, Mario Sarcinelli, Rinaldo Ossola, Paolo Savona. Per loro, Palazzo Koch è stato una tappa verso Palazzo Chigi, tecnici "prestati alla politica" dopo aver diretto o contribuito a dirigere il governo della moneta

Roma - Luigi Einaudi, Guido Carli, Mario Sarcinelli, Rinaldo Ossola, Paolo Savona. Per loro, Palazzo Koch è stato una tappa verso Palazzo Chigi, tecnici "prestati alla politica" dopo aver diretto o contribuito a dirigere il governo della moneta. Alcuni sono entrati ormai nella storia del paese, come Luigi Einaudi, chiamato a sollevare le sorti della nazione nel tremendo momento del dopoguerra (restando per un certo periodo governatore della Banca d'Italia) o come Carli, che dopo essere stato governatore è passato alla presidenza della Confindustria e poi a capo del ministero del Tesoro. Più drammatica la vicenda di Sarcinelli, vittima del complotto verso i massimi gradi di via Nazionale, poi diventato direttore generale del Tesoro e ora alla Bers; mentre Ossola è stato responsabile del Commercio estero. L'ultima "consacrazione politica" di un ex uomo Bankitalia viene proprio da Carlo Azeglio Ciampi, che ha nominato ministro dell'Industria Savona, ormai da tempo fuori da via Nazionale, prima banchiere e poi presidente del Fondo interbancario di garanzia sui depositi. Ma le "diramazioni" della Banca centrale nel mondo della finanza, nelle massime istituzioni internazionali, in Confindustria, sono ben più numerose. Un gruppetto compatto è passato all'Imi. A partire da Rainer Masera, direttore centrale per la ricerca economica in Bankitalia e ora direttore generale dell'Istituto mobiliare italiano; a Mario Ercolani, che è stato vicepresidente dell'Imi e ora ricopre la stessa carica per Imi International; a Francesco Carbonetti, presidente di Fideuram e di Assoreti, l'associazione che raggruppa le principali società nel settore della distribuzione dei servizi finanziari. Il mondo del credito è, ovviamente, il settore in cui più numerosa è la presenza di uomini ex Bankitalia, e più sommario l'elenco: Davide Croff, amministratore delegato della Banca nazionale del Lavoro; Cesare Geronzi, amministratore delegato della Banca di Roma; Guido Cammarano, presidente della Cassa di risparmio di Orvieto (e presidente di Assogestioni); Carlo Gilardi, che è stato condirettore centrale dell'ex Banco di Roma e presidente dell'Aiote, l'associazione degli operatori bancari in titoli esteri. Ma c'è anche chi ha scelto altre strade, diverse da quelle del mondo bancario. Come, per esempio, Salvatore Zecchini, ai vertici dell'Ocse, o Stefano Micossi, responsabile del centro studi della Confindustria.