Titoli Bna alle stelle. La Borsa prevede un assalto al Conte

La Repubblica

Continuano le grandi manovre sui titoli della Banca Nazionale dell'Agricoltura, in forte rialzo da alcuni giorni

ROMA - Continuano le grandi manovre sui titoli della Banca Nazionale dell'Agricoltura, in forte rialzo da alcuni giorni. Ieri, infatti, le azioni Bna, nonostante la flessione generale dell'indice Mibtel (che ha perso l'1,83 per cento) e quella dei titoli bancari, hanno guadagnato parecchi punti. E, dopo aver aperto con un rialzo del 4,30 per cento circa, hanno chiuso con un guadagno del 5,18 per cento, salendo da 3.187 a 3.352 lire. Dal 2 gennaio i titoli dell'istituto romano sono saliti del 15,5 per cento. Partite quasi in sordina con un guadagno dello 0,21 per cento lunedì 2 gennaio, le azioni Bna sono andate in crescendo, migliorando le proprie quotazioni di giorno in giorno: martedì 3 hanno segnato un incremento dello 0,94 per cento, mercoledì 4 dell'1,9 per cento e giovedì 5, prima della pausa per l'Epifania, hanno preso il volo, con un rialzo del 7,4 per cento. Cosa sta accadendo? Le ipotesi sul tappeto sono molte, ma tutte ruotano intorno all'operazione Credito Romagnolo che vede impegnate su fronti contrapposti la Cariplo e il Credito Italiano, che tentò di scalare la stessa Bna sei anni fa, cozzando però contro la strenua resistenza del conte Giovanni Auletta Armenise, padre-padrone della banca romana, che riuscì a limitare i danni ed a respingere l'assedio del Credit, rimasto con un' importante ma sterile partecipazione (ha il 20 per cento circa di Bonifiche Siele, la finanziaria che controlla l'istituto di credito e l'8 per cento circa della banca). La prima ipotesi sostiene che il Credit, giudicando ormai irraggiungibile il Rolo dopo la contro-Opa della Cariplo, potrebbe concentrarsi sulla Bna, per completarne l'acquisizione e chiudere una partita che ancora "brucia" all' amministratore delegato, Lucio Rondelli. La seconda, avvalora invece la tesi opposta: e cioè che il Credit, dovendo finanziare un ulteriore rilancio sul Credito Romagnolo, potrebbe decidere di fare cassa e cedere la sua partecipazione nella Bna. A chi? Alla Banca di Roma si dice a Piazza Affari, istituto che da tempo non fa misteri di voler assumere il controllo dell'istituto di Giampiero Auletta Armenise e che tra l'8 per cento circa del Credite il 13 per cento circa in portafoglio alla Sgr, la società ideata dal suo presidente Pellegrino Capaldo per rilevare i beni della Federconsorzi, potrebbe "muovere" contro la Bna con in tasca già un 21%. I "corteggiatori" della Bna, però, sostengono che non ci sono novità che giustifichino i rialzi degli ultimi giorni. Ma il mercato, evidentemente, "sente" che qualcosa bolle in pentola e che prima o poi il conte Auletta dovrà fare i conti con un assalto in piena regola. Da qui le forti correnti d' acquisto degli ultimi giorni. Gli speculatori, infatti, vista la valutazione complessiva di una banca simile per dimensioni alla Bna come il Rolo (circa 3.000 miliardi) e certi che prima o poi il conte sarà costretto a cederne il controllo, puntano a rivendere a prezzo maggiorato i titoli dell'istituto romano in caso di un' Opa.