Superbanca tutta romana E gli equilibri cambiano

Corriere della Sera

Anche il Psi dice si al polo di area andreottiana Forti scambi e prezzi vicini ai massimi per il Bancoroma. Un’audizione di Carli e Piga sulla holding con la Cassa

Anche il Psi dice si al polo di area andreottiana

Forti scambi e prezzi vicini ai massimi per il Bancoroma.
Un’audizione di Carli e Piga sulla holding con la Cassa

MILANO - Piace in Borsa la Superbanca targata Roma. E anche fuori dal guscio dl Piazza Affari le reazioni alla nascita del polo Bancoroma-CassaRoma-Santo Spirito sono generalmente positive, pur non mancando qua e là perplessità sui vantaggi reali che deriveranno agli Istituti dalla concentrazione che lunedì prossimo verrà esaminata dal comitato di presidenza Iri.
I maggiori dubbi vengono dall’opposizione. I comunisti Antonio Bellocchio e Angelo De Mattia hanno chiesto e ottenuto a questo proposito un’audizione del ministro del Tesoro, Guldo Carli, e delle Partecipazioni statali, Franco Piga.

BALZO IN BORSA - Tra le corbeilles le grandi manovre sul Banco di Roma erano in corso già da qualche settimana, ma hanno raggiunto l’apice negli ultimi giorni. Il titolo di quella che viene considerata la Cenerentola tra le tre Bin ha chiuso a 2793 lire (+0,43%) dopo aver toccato un massimo di 2805 ed essersi quindi avvicinato ai massimi storici.
Ancora più indicativa è la frenesia notata sugli scambi. Tra lunedì e ieri sono passati di mano ben 4,6 milioni di pezzi, ma già in precedenza si era spesso sfiorato il milione di titoli trattati. Sotto tiro anche il Santo Spirito, passato in breve tempo da 2090 alle 2150/2170 lire di ieri.
L’andamento ha subito suscitato interrogativi. Qualcuno sapeva dell’operazione e ne ha approfittato, siamo dl fronte nuovamente a un caso di insider trading? Sempre Bellocchio e De Mattia sottolineano in una nota come sia “necessario che la Consob sorvegli attentamente la situazione anche con riferimento alle settimane passate”. il presidente della Commissione, Bruno Pazzi, ritiene comunque che gli scambi sulle azioni della banca Iri non siano tali da richiedere una sospensione del titolo.

ROMA AL CUBO. - La battuta è di un esponente socialista e Si riferisce naturalmente alle prerogative dell’operazione, dalla quale nasce la prima azienda di credito italiana con 92 mila miliardi di raccolta ma addirittura 120 sportelli (su 800 complessivi) nella capitale. Secondo le scarse indiscrezioni che sono trapelate, alla Superbanca romana s arriverebbe attraverso un processo a tappe. Nella holding, controllata per il 51% dalla Fondazione Cassa di Roma e con l’Iri in quota di minoranza (viene ipotizzato un 30% di partecipazione), confluiranno i pacchetti della costituenda Cassa Santo Spirito e del Banco di Roma.
Se così fosse, le aziende di credito rimarrebbero comunque ben distinte, ciascuna conserverebbe il proprio marchio. “In linea di principio - è il commento di Giancarlo Forestieri dell’Università Bocconi - le concentrazioni fanno bene. In questo caso non capisco bene quali possano essere i vantaggi sotto il profilo dei risparmi di costi e sotto quello del livello di competitività di una megabanca nella quale spicca la forte concentrazione regionale. Mi pareva più sensata un’alleanza strategica tra Imi e Bancoroma”.
In campo. politico la Superbanca è accolta da un coro di consensi. Solo il Pci ha manifestato perplessità chiedendo “quali siano gli aspetti istituzionali, funzionali, strategici, tecnici e organizzativi del progetto di sinergia tra i due istituti”. A favore si pronuncia il repubblicano Gerolamo Pellicanò, che sottolinea al Corriere “l’obiettivo di costituire un polo bancario con una massa critica che consenta di far fronte all’aggressione dei concorrenti internazionali”. Soddisfatti sono i democristiani, e in particolare il presidente del Consiglio Giulio Andreotti, che sono i maggiori sponsor del progetto. Promotor sono del resto il presidente dell’Iri, Franco Nobili, e quello della Cassa di Roma, Pellegrino Capaldo, considerati andreottiani di stretta osservanza.
Più misterioso il benestare dato da Via del Corso. Qualcuno interpreta questa disponibilità con l’attesa per contropartite nel prossimo round del riassetto del credito (Si parla di accordi Comit-Bnl
o Comt-Credit), ma c’è chi giura che nell’ambito del Psi non tutti abbiano digrerito il blitz capitolino.

NODO MEDIOBANCA - Molte domande restano nel frattempo senza risposta. Chi comanderà nella holding, considerato che dall’operazione pare emergere un dominio della Cassa sul Bancoroma? Qual è la valutazione dell’istituto. guidato da Antonio Zurzolo e come riuscirà la Superbanca a risolvere il problema di sottocapitalizzazione del Bancoroma? Che senso ha per l’Iri possedere una quota di minoranza nella holding?
Infine il “nodo” Mediobanca. Che fine farà il 7,4% circa dell’istituto di via Filodrammatici in portafoglio al Bancoroma. Almeno per ora, sono convinti in Borsa come a Palazzo, resterà dov’è.

Claudio Lindner