Superbanca romana, Carli a rapporto

Il Tempo

Roma – Amarezza e rabbia. Al Banco di Roma sono queste le due sensazioni che prevalgono nel top-management il “giorno dopo” l’annuncio del maxiaccordo che vedrà la banca dell’Iri confluire nel gruppo Cassa di Risparmio di Roma – S.Spirito. “Dovevamo essere noi a comandare – dice un manager che vuole mantenere l’anonimato per ovvie ragioni di “sopravvivenza” – e non fare la fine del controllati”.

Il ministro del Tesoro spiegherà in Parlamento l’unione tra la Cassa e il Banco di Roma

Roma – Amarezza e rabbia. Al Banco di Roma sono queste le due sensazioni che prevalgono nel top-management il “giorno dopo” l’annuncio del maxiaccordo che vedrà la banca dell’Iri confluire nel gruppo Cassa di Risparmio di Roma – S.Spirito. “Dovevamo essere noi a comandare – dice un manager che vuole mantenere l’anonimato per ovvie ragioni di “sopravvivenza” – e non fare la fine del controllati”.

Ancora più in alto si sostiene che “sarebbe stata molto più opportuna una fusione con l’Imi perché il Banco di Roma è debole nel credito a medio termine”. Dal vertice dell’Istituto invece non trapela nulla.
“Attendiamo le indicazioni dell’azionista di maggioranza” fa sapere l’ufficio stampa con fredda professionalità. E le indicazioni del comitato di presidenza dell’Iri arriveranno lunedì prossimo con tutti i timbri per far compiere al “polo” bancario del Centro-Sud un rapido cammino. Un cammino che porterà alla nascita di un  istituto di credito in grado di posizionarsi ai vertici italiani e tra i primi d’Europa.

Per il varo definitivo della nuova Superbanca romana, che potrà contare su 800 sportelli e su un patrimonio di 8 mila miliardi, non ci dovrebbero essere problemi. A livello politico è scattato da tempo il semaforo verde, mentre anche la Banca d’Italia e il Tesoro vedono con favore l’operazione.

I dettagli del passaggio dell’istituto guidato da Antonio Zurzolo sotto la fondazione Cassa di Risparmio di Roma saranno spiegati alla Camera dai ministri del Tesoro, Guido Carli e delle Partecipazioni, Franco Piga. La commissione Finanze di Montecitorio ha, infatti deciso ieri, su richiesta del gruppo comunista, di ascoltare il governo sulla vicenda, anche in relazione all’attuazione della legge Amato sulle banche pubbliche. La richiesta di audizione è stata avanzata dal comunista Anotnio Bellocchio, che ha criticato l’operazione. Bellocchio chiede anche di sapere come si concilia il progetto in questione con la direttiva a suo tempo data dall’Iri dalle partecipazioni statali volta a realizzare sinergie esclusivamente tra le Bin e quali ripercussioni potrà avere il progetto sul futuro di Credit e Comit.

Il relatore delle legge Amato, il Dc Luigi Grillo ha invece detto che “il progetto va verso una razionalizzazione del sistema bancario in un’area territoriale, quale quella del Centro Sud, da sempre scoperta quando a presenze importanti nel settore. La posizione critica del Pci va quindi respinta perché di retroguardia, mentre va apprezzata la tempestività con cui si sono mossi i due istituti di credito delineando un progetto sul quale spetterà poi al Cicr pronunciarsi”.

E nel futuro della Superbanca si profila anche un’intesa con la Caja di Madrid: funzionari dell’istituto spagnolo verranno il prossimo mese in Italia per discutere di un possibile scambio azionario.

U.Man