In offerta il 30% dela Banca di Roma
Il sole 24 ore
Il cda nomina Nottola amministratore delegato e Brambilla direttore generale
ROMA - Contro alla rovescia per la privatizzazione della Banca di Roma. Ieri il consiglio di amministrazione dell'istituto guidato da Cesare Geronzi ha definito la griglia dell'operazione, stabilendo la ripartizione per tranche delle azioni che verranno collocate sul mercato a partire dal 24 novembre. Su un totale di 1,6 miliardi di azioni, tra quelle messe in vendita da Ente Cassa di Roma e Iri e quelle al servizio dell'aumento di capitale, saranno collocati al pubblico attraverso un'Offerta pubblica di vendita e sottoscrizione (Opvs) da un minimo di 500 milioni a un massimo di 900 milioni di titoli, il 10% dei quali riservati ai dipendenti del gruppo. Altri 700 milioni circa di titoli saranno invece oggetto di un collocamento privato destinato a investitori italiani e stranieri. All'Offerta, che complessivamente ammonta al 30% del capitale dell'istituto successivamente alla ricapitalizzazione, si affiancherà poi un ulteriore 22,5% di azioni che verrà rilevato dai soci stabili e finanziari. E a completare la complessa operazione l'emissione di un prestito obbligazionario convertibile che dovrebbe consentire la definitiva uscita dell'Iri dalla banca.
Prosegue dunque come da copione la marcia di avvicinamento alla privatizzazione dalla quale la Banca di Roma. Sotto la regia di Mediobanca, Schroders e Goldman Sachs - i coordinatori dell'Offerta - la macchina dell'operazione va avanti secondo la tabella di marcia prestabilita. Con le decisioni assunte ieri, la struttura preliminare dell'Offerta ha preso forma ma è stato formalmente definito anche il nuovo assetto di vertice della banca. Sul suo ponte di comando - ed è la seconda e scontata decisione assunta ieri dal cda - il direttore generale Antonio Nottola andrà ad occupare la poltrona di amministratore delegato. Al suo fianco, con la carica di direttore generale, Giorgio Brambilla, cinquantanovenne ex amministratore delegato di Creberg.
Gli ulteriori dettagli dell'operazione sono stati annunciati con una nota diffusa in serata dalla Banca di Roma. La quale, tenuto conto che il prezzo di collocamento sarà compreso nella forchetta 1.200-1.700 lire per azione, conta di incassare attraverso l'Opvs tra i 1.900 e i 2.700 miliardi. Ad essi si andranno ad aggiungere quelli derivanti dall'apporto dei soci stabili (per ora solo la Toro) e finanziari (Eds, soci arabi, Comit e Credit) i quali si sono impegnati a sottoscrivere anche parte del prestito convertibile per il controvalore complessivo di 750 milioni di azioni emesso da Mediobanca. Le obbligazioni (una quota convertibile in 300 milioni di azioni verrà collocata presso investitori istituzionali) avranno una cedola annua compresa tra il 3,5 e il 4 per cento e un premio di conversione tra il 15 e il 20 per cento. "In caso di conversione integrale del prestito - si legge nella nota diffusa ieri - l'Iri dismetterà l'intera partecipazione nella Banca".
Domani a Milano, nei locali di Piazza Affari, partirà il road show per presentare il titolo agli analisti, road show che si concluderà il 28 novevmbre, ultimo giorno dell'Opv. Sabato 22 novembre, inoltre, un nuovo consiglio di amministrazione della Banca di Roma definirà la griglia degli sconti per il pubblico, i dipendenti e gli azionisti, nonchè il prezzo massimo. Il prezzo effettivo di collocamento verrà deciso il giorno successivo la fine dell'Offerta sulla base di una serie di parametri.
Del denso carnet di appuntamenti figura inoltre l'assemblea straordinaria della Holding Banca di Roma che avrà all'ordine del giorno la messa in liquidazione della società che ha in portafoglio oltre il 65% dei titoli della banca: questi verranno girati all'Ente Cassa di Roma e all'Iri che acquisterà un ulteriore 22,6% di azioni oltre a quelle (13,8%) già possedute direttamente. E proprio l'Iri terrà una doppia assemblea il 22 e il 29 novembre, chiamata nel primo caso a deliberare la dismissione della partecipazione nell'istituto (la quale avverrà direttamente sul mercato e al servizio del prestito obbligazionario convertibile garantito da Mediobanca) e nel secondo a dare l'avallo al prezzo di collocamento.
Prosegue dunque come da copione la marcia di avvicinamento alla privatizzazione dalla quale la Banca di Roma. Sotto la regia di Mediobanca, Schroders e Goldman Sachs - i coordinatori dell'Offerta - la macchina dell'operazione va avanti secondo la tabella di marcia prestabilita. Con le decisioni assunte ieri, la struttura preliminare dell'Offerta ha preso forma ma è stato formalmente definito anche il nuovo assetto di vertice della banca. Sul suo ponte di comando - ed è la seconda e scontata decisione assunta ieri dal cda - il direttore generale Antonio Nottola andrà ad occupare la poltrona di amministratore delegato. Al suo fianco, con la carica di direttore generale, Giorgio Brambilla, cinquantanovenne ex amministratore delegato di Creberg.
Gli ulteriori dettagli dell'operazione sono stati annunciati con una nota diffusa in serata dalla Banca di Roma. La quale, tenuto conto che il prezzo di collocamento sarà compreso nella forchetta 1.200-1.700 lire per azione, conta di incassare attraverso l'Opvs tra i 1.900 e i 2.700 miliardi. Ad essi si andranno ad aggiungere quelli derivanti dall'apporto dei soci stabili (per ora solo la Toro) e finanziari (Eds, soci arabi, Comit e Credit) i quali si sono impegnati a sottoscrivere anche parte del prestito convertibile per il controvalore complessivo di 750 milioni di azioni emesso da Mediobanca. Le obbligazioni (una quota convertibile in 300 milioni di azioni verrà collocata presso investitori istituzionali) avranno una cedola annua compresa tra il 3,5 e il 4 per cento e un premio di conversione tra il 15 e il 20 per cento. "In caso di conversione integrale del prestito - si legge nella nota diffusa ieri - l'Iri dismetterà l'intera partecipazione nella Banca".
Domani a Milano, nei locali di Piazza Affari, partirà il road show per presentare il titolo agli analisti, road show che si concluderà il 28 novevmbre, ultimo giorno dell'Opv. Sabato 22 novembre, inoltre, un nuovo consiglio di amministrazione della Banca di Roma definirà la griglia degli sconti per il pubblico, i dipendenti e gli azionisti, nonchè il prezzo massimo. Il prezzo effettivo di collocamento verrà deciso il giorno successivo la fine dell'Offerta sulla base di una serie di parametri.
Del denso carnet di appuntamenti figura inoltre l'assemblea straordinaria della Holding Banca di Roma che avrà all'ordine del giorno la messa in liquidazione della società che ha in portafoglio oltre il 65% dei titoli della banca: questi verranno girati all'Ente Cassa di Roma e all'Iri che acquisterà un ulteriore 22,6% di azioni oltre a quelle (13,8%) già possedute direttamente. E proprio l'Iri terrà una doppia assemblea il 22 e il 29 novembre, chiamata nel primo caso a deliberare la dismissione della partecipazione nell'istituto (la quale avverrà direttamente sul mercato e al servizio del prestito obbligazionario convertibile garantito da Mediobanca) e nel secondo a dare l'avallo al prezzo di collocamento.