A Roma le nozze fra Cassa e Banco
Il Sole 24 Ore
ROMA - Il matrimonio tra la Cassa di risparmio di Roma e Bancoroma è in dirittura d’arrivo. Ottenuto nei giorni scorsi il nulla osta politico di Dc e Psi, l’operazione che dovrebbe portare alla costituzione del grande polo bancario del centro-Italia sarà vagliata lunedì prossimo dal vertice dell’Iri. La notizia ufficiale, dopo la ridda di voci e indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, è venuta ieri dallo stesso ente di via Veneto che, prima per bocca di Bruno Corti (esponente socialdemocratico del comitato di presidenza), poi con una nota ufficiale, ha preannunciato l’esame del progetto d’integrazione da parte del consiglio di amministrazione dell’Istituto. E, a meno di colpi di scena, l’esame si dovrebbe concludere con un via libera formale all’intesa.
Lunedì via libera Iri all’operazione fra i due istituti
ROMA - Il matrimonio tra la Cassa di risparmio di Roma e Bancoroma è in dirittura d’arrivo. Ottenuto nei giorni scorsi il nulla osta politico di Dc e Psi, l’operazione che dovrebbe portare alla costituzione del grande polo bancario del centro-Italia sarà vagliata lunedì prossimo dal vertice dell’Iri. La notizia ufficiale, dopo la ridda di voci e indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, è venuta ieri dallo stesso ente di via Veneto che, prima per bocca di Bruno Corti (esponente socialdemocratico del comitato di presidenza), poi con una nota ufficiale, ha preannunciato l’esame del progetto d’integrazione da parte del consiglio di amministrazione dell’Istituto. E, a meno di colpi di scena, l’esame si dovrebbe concludere con un via libera formale all’intesa.
Al centro di indiscrezioni che circolavano da tempo ma che si erano fatte sempre più insistenti negli ultimi giorni, il progetto va in direzione – secondo quanto annunciato ieri dall’Iri – di “una concentrazione” tra le partecipazioni che la Fondazione Cassa di Roma deterrà della futura Spa Cassa di Roma-Banco di Santo Spirito con quella (87,5% complessivamente) dell’Istituto a partecipazione statale nel Banco di Roma. Entro il ’92, stando alle ipotesi diffusesi ieri – si dovrebbe arrivare a concentrare le attività delle due banche in una holding nella quale la Fondazione Cassa di Roma avrebbe la maggioranza, l’Iri una quota significativa e che per la parte restante verrebbe collocata sul mercato. Il gruppo che ne deriverebbe sarebbe al vertice della classifica di quelli italiani per attività e tra i maggiori anche in Europa.
Tra le ipotesi circolate ieri alla notizia della possibile intesa ce ne sono state alcune relative al futuro della quota di Mediobanca (7,37%) in portafoglio all’istituto Iri e alla fine che questa farebbe a operazione avvenuta. Ma questa, con l’assenso di Mediobanca stessa, non pare destinata, per ora, a uscire dal controllo del Banco. L’intesa per il polo romano potrebbe preludere, in ogni caso, anche ad altre operazioni, tra le quali, stando a indiscrezioni che circolano da tempo, figurerebbe anche una possibile alleanza tra Comit e Bnl.