Geronzi: sarà un successo la vendita di Banca di Roma
Il Tempo
Brambilla, direttore generale, assicura maggior efficienza con la riduzione del costo del lavoro e degli organici. Piazza Affari premio i titoli del colosso
MILANO - L'avventura è cominciata. Con la presentazione del piano di privatizzazione messo a punto da Mediobanca agli analisti di Piazza Affari è iniziato ieri il road show dei top manager di Banca di Roma che puntano al rapido rilancio dell'istituto capitolino e delle sue controllate tramite il consenso del mercato (al quale si chiede di sottoscrivere il 30% del capitale, frazionato in 900 milioni di azioni), dei dipendenti (ai quali sarà riservato il 10% dell'offerta pubblica di vendita) e di investitori istituzionali di prstigio che entreranno nel nucleo stabile. Il collocamento che partirà il 29 novembre prossimo, alla fine del tour che toccherà le principali piazze europee, sarà un successo, assicurano il presidente Cesare Geronzi, l'amministratore delegato Antonio Nottola e il nuovo direttore generale Giorgio Brambilla. "Siamo ottimisti. I momenti difficili sono ormai dietro alle spalle. Banca di Roma ha imboccato la strada della crescita. I nostri sportelli hanno collocato azioni Telecom per 2000 miliardi e a maggior ragione si impegneranno ora per presentare ai risparmiatori i titoli del nostro istituto che si prepara alle grandi sfide del futuro". Geronzi invita però a non guardare tanto ai risultati di fine anno, che per il secondo semestre non si discosteranno troppo da quelli del prima (che ha totalizzato perdite consolidate per 2963 miliardi) ma alle prospettive per il 1998: "i dividendi ci saranno da subito - ha promesso - e gli azionisti potranno ritenersi soddisfatti. Nel 2000 contiamo di conseguire un Roe del 10%".
A promuovere le azioni della banche toccherà ora agli 11 istituti incaricati del collocamento: la stessa Banca di Roma, Cariplo e Imi per l'Italia, Merryl Linch, Goldman Sachs, Morgan Stanley, J.P. Morgan e Lehman Brothers per gli Stati Uniti. Deutsche Morgan Grenfell e Sbc Warburg si occuperanno dell'Europa mentre l'area asiatica sarà affidata alla Banca Nomura. Standard & Poor's, Moody's e Italrating valuteranno la solidità dell'istituto. Il presidente della Banca di Roma ha sottolineato più volte che la Banca è già incamminata verso il ritorno al sereno e dunque gli investitori "possono stare tranquilli".
Piazza Affari ha voluto credere alle sue parole, premiando il titolo con un rialzo del 3,25% a 1590 lire per azione, e hanno ben accolto l'impegno preso in questa privatizzazione da investitori di prestigio come la Toro (entrerà con l'8,5%), la Lybian Arab Foreign Bank e altre organizzazioni arabe (con l'8,2%), Comit, Credit (istituti vicini a Banca di Roma da 50 anni) eil colosso informatico Usa Eds che deterranno, rispettivamente, il 2%. Geronzi ha sottolineato l'importanza dei partner arabi: "Hanno operato un investimento finanziario in un istituto da sempre vicino ai loro interessi. E ciò potrebbe preludere ad ulteriori rapporti finanziari o commerciali". Ma ha precisato che per ora la Banca di Roma è molto concentrata a portare avanti il piano riorganizzativo che garantirà maggiora efficienza e ridurrà il costo del lavoro: "I dipendenti scenderanno da 30 mila a 26 mila entro 3 anni, in modo graduale ma deciso - ha spiegato il neodirettore generale Brambilla, forte dei successi personali conseguiti nel suo passato al Credito Bergamasco - grazie a un programma di incentivazioni e prepensionamenti. L'accordo con i sindacati che ha previsto anche una riduzione degli stipendi è già attivo dal primo ottobre". I risparmi attesi, nell'ordine di 40mila miliardi, ha detto ancora Brambilla, saranno conseguiti anche grazie alla vendita di immobili (per un valore di 1000 miliardi) e alla cessione di partecipazioni non strategiche.
A promuovere le azioni della banche toccherà ora agli 11 istituti incaricati del collocamento: la stessa Banca di Roma, Cariplo e Imi per l'Italia, Merryl Linch, Goldman Sachs, Morgan Stanley, J.P. Morgan e Lehman Brothers per gli Stati Uniti. Deutsche Morgan Grenfell e Sbc Warburg si occuperanno dell'Europa mentre l'area asiatica sarà affidata alla Banca Nomura. Standard & Poor's, Moody's e Italrating valuteranno la solidità dell'istituto. Il presidente della Banca di Roma ha sottolineato più volte che la Banca è già incamminata verso il ritorno al sereno e dunque gli investitori "possono stare tranquilli".
Piazza Affari ha voluto credere alle sue parole, premiando il titolo con un rialzo del 3,25% a 1590 lire per azione, e hanno ben accolto l'impegno preso in questa privatizzazione da investitori di prestigio come la Toro (entrerà con l'8,5%), la Lybian Arab Foreign Bank e altre organizzazioni arabe (con l'8,2%), Comit, Credit (istituti vicini a Banca di Roma da 50 anni) eil colosso informatico Usa Eds che deterranno, rispettivamente, il 2%. Geronzi ha sottolineato l'importanza dei partner arabi: "Hanno operato un investimento finanziario in un istituto da sempre vicino ai loro interessi. E ciò potrebbe preludere ad ulteriori rapporti finanziari o commerciali". Ma ha precisato che per ora la Banca di Roma è molto concentrata a portare avanti il piano riorganizzativo che garantirà maggiora efficienza e ridurrà il costo del lavoro: "I dipendenti scenderanno da 30 mila a 26 mila entro 3 anni, in modo graduale ma deciso - ha spiegato il neodirettore generale Brambilla, forte dei successi personali conseguiti nel suo passato al Credito Bergamasco - grazie a un programma di incentivazioni e prepensionamenti. L'accordo con i sindacati che ha previsto anche una riduzione degli stipendi è già attivo dal primo ottobre". I risparmi attesi, nell'ordine di 40mila miliardi, ha detto ancora Brambilla, saranno conseguiti anche grazie alla vendita di immobili (per un valore di 1000 miliardi) e alla cessione di partecipazioni non strategiche.