Geronzi: la strategia del gruppo è l'autonomia
Milano Finanza
La Banca di Roma ha metabolizzato la sua concentrazione con la Bna e il presidente Cesare Geronzi segue le strategie tracciate con il piano triennale a ottobre scorso
La Banca di Roma ha metabolizzato la sua concentrazione con la Bna e il presidente Cesare Geronzi segue le strategie tracciate con il piano triennale a ottobre scorso: procede al riordino delle partecipazioni, al risanamento della Banca mediterranea e lavora al decollo del Fonspa.
"Adesso siamo un polo ben definito: andiamo avanti per conto nostro poi saranno gli altri" ha rilevato Geronzi sulla possibilità di future intese nel sistema del credito, "a cercare la nostra alleanza: noi a quel punto decideremo se accettare o no".
Nella conferenza con cui ha illustrato la cessione di Interbanca e di 55 sportelli alla Banca antoniana popolare veneta, Geronzi ha colto l'occasione per manifestare soddisfazione sull'andamento del gruppo ma anche per sollevare la questione delle eccedenze di organico. E' un grosso problema per il sistema bancario e lo è anche per la Banca di Roma: "E' un fenomeno che per lo sviluppo tecnologico subirà ulteriori incrementi e dovrà", ha spiegato Geronzi, "necessariamente essere governato. Le banche devono tornare alla redditività per essere competitive con l'estero e devono assumere personale giovane, tra i 20 e i 30 anni, perchè il blocco del turn over impoverisce tutte le aziende".
Geronzi si è diffuso in particolare sui prossimi passi: il riodino "a ritmo più veloce del previsto" delle partecipazioni, con l'uscita dalla Cassa di risparmio di Orvieto e dalla Cassa di Civitavecchia oltre che dalla Cassa di Risparmio dell'Aquila (tutte quote minoritarie).
La ripresa della Banca mediterranea, che tornerà in attivo entro quest'anno con una crescita della raccolta superiore al 10%. E ancora: la recuperata capacità di reddito della Bna, "che ci dà già qualche soddisfazione e che registra volumi in crescita", ha sottolineato Geronzi. Infine, il Mediocredito di Roma "la cui presa sul territorio", ha aggiunto Geronzi, "è maggiore di quanto ci aspettassimo due anni fa".
Non esistono, al momento, altre trattative in corso neanche sul territorio: alla cessione di sportelli all'Antoniana non faranno seguito operazioni analoghe. "Non abbiamo", ha affermato Geronzi, "alcun interesse a tornare sulla questione, fatta salva la possibilità di qualche piccolo scambio di sportelli al fine di aumentare come presenza nel Triveneto, mentre da parte sua la Antoniana-Popolare veneta potrebbe avere intenzione di crescere nel Lazio".
"Adesso siamo un polo ben definito: andiamo avanti per conto nostro poi saranno gli altri" ha rilevato Geronzi sulla possibilità di future intese nel sistema del credito, "a cercare la nostra alleanza: noi a quel punto decideremo se accettare o no".
Nella conferenza con cui ha illustrato la cessione di Interbanca e di 55 sportelli alla Banca antoniana popolare veneta, Geronzi ha colto l'occasione per manifestare soddisfazione sull'andamento del gruppo ma anche per sollevare la questione delle eccedenze di organico. E' un grosso problema per il sistema bancario e lo è anche per la Banca di Roma: "E' un fenomeno che per lo sviluppo tecnologico subirà ulteriori incrementi e dovrà", ha spiegato Geronzi, "necessariamente essere governato. Le banche devono tornare alla redditività per essere competitive con l'estero e devono assumere personale giovane, tra i 20 e i 30 anni, perchè il blocco del turn over impoverisce tutte le aziende".
Geronzi si è diffuso in particolare sui prossimi passi: il riodino "a ritmo più veloce del previsto" delle partecipazioni, con l'uscita dalla Cassa di risparmio di Orvieto e dalla Cassa di Civitavecchia oltre che dalla Cassa di Risparmio dell'Aquila (tutte quote minoritarie).
La ripresa della Banca mediterranea, che tornerà in attivo entro quest'anno con una crescita della raccolta superiore al 10%. E ancora: la recuperata capacità di reddito della Bna, "che ci dà già qualche soddisfazione e che registra volumi in crescita", ha sottolineato Geronzi. Infine, il Mediocredito di Roma "la cui presa sul territorio", ha aggiunto Geronzi, "è maggiore di quanto ci aspettassimo due anni fa".
Non esistono, al momento, altre trattative in corso neanche sul territorio: alla cessione di sportelli all'Antoniana non faranno seguito operazioni analoghe. "Non abbiamo", ha affermato Geronzi, "alcun interesse a tornare sulla questione, fatta salva la possibilità di qualche piccolo scambio di sportelli al fine di aumentare come presenza nel Triveneto, mentre da parte sua la Antoniana-Popolare veneta potrebbe avere intenzione di crescere nel Lazio".