"Da noi la ripresa è già cominciata"

Il Messaggero

Geronzi: "Un pool di banche ha contratto mutui per finanziare 500 pogetti".

Il sindaco Rutelli, definisce Roma una città in bilico tra il dinamismo del Nord e la grave crisi del Sud. DottorGeronzi, lei che presiede una Banca con antiche e fortissime radici nella capitale, condivide questa definizione?

"Solo parzialmente. Perdue motivi: il primo è perchè credo che le prospettive economiche-finanziarie del territorio suggeriscano qualche motivo di ottimismo. In secondo luogo perchè conosco l'imprenditoria laziale, so che è molto dinica e larghe zone della regione sono ad alta intensità produttiva. Insomma, io vedo Roma più vicina al Nord che al Sud".

Una città, però, con molte vocazioni: turistica, post-industriale, del restauro edilizio, terziara, della comunicazione e dello spettacolo, dell'amministrazione (speriamo più efficente) e tante altre cose ancora. Cosa deve essere, secondo lei, la Roma del 2000?

"Credo che Roma debba continuare ad essere tuto questo assieme, al meglio. Ma posso dirle con certezza cosa non deve essere la Roma del 2000: la città dell'effimero".

Lei ha parlato di prospettive ottimistiche. Ma le cifre sinora hanno delineato uno scenario nerissimo. L'edlizia, che nella nostra città è stata sempre un pilone portante, è al tracollo. Il commercio, stando all'allarme rosso acceso da mesi e mesi dalla Confcommerco, boccheggia. Il pubblico impiego deve necessariamente ridimensionarsi. Il terziario avanzato batte in testa e anche le banche, le lo sa meglio di chiunque altro, devono procedere a profonde ristrutturazioni e a pesanti riduzioni di personale. cos'è che può schiarire questi scenari nerissimi?

"Le cifre, se le leggiamo correttamente. E le cifre ci dicono che, dopo la stagnazione che ha caratterizzato tutta l'economia italiana nel '96, i primi tre mesi di quest'anno mostrano un evoluzione ciclica in lieve miglioramento. Gli indicatori anticipatori segnalano un ulteriore aumento della produzione in aprile e maggio. Si registra, inoltre, un certo ottimismo nel'evoluzione della domanda a 3-4 mesi. Un ottimismo fondato sui fattori sia di carattere internazionale che interno. E un'analogo evoluzione congiunturale positiva comincia a manfestarsi anche nel sistema industriale del Lazio. Gli stessi dati della Confindustria segnalanogià nell'ultimo trimestre del '96 un aumento del 3% dell'indie medio regionale rispetto al'analogo trimestre del '95. Certo con notevoli difformità fra settore e settore".

Nell'edilizia, per esempio, le cifre indicano ancora un situazione pesantisima.

"Si, l'edilizia è ancora in una crisi grave, sebbene il settore sembri destinato ad uscirne lentamente da un lungo periodo di sofferenze con prospettive più incoraggianti nel comparto delle ristrutturazioni. Ma in questo settore occorre certamente un atto di coraggio da parte delle autorità locali, non soltante a livello comunale, per affrontare assieme agli imprenditori del settore la paralisi dell'iniziativa privata".

E nel settore delle opere pubbliche?

"anche questo comparto, uno dei propulsori classici dell'economia romana è stato sinora inceppato. Ma ora sono in rampa di lancio molte iniziative importanti che, sia pure gradualmente, sono destinate a muovere migliaia di miliardi di investimenti. Mi riferisco alla creazione del Polo tecnologico ed industriale, alla trasformazione dei mercati cittadini, alla cablatura, alla trasformazione delle linee ferroviarie in metropolitane, alle opere del Giubileo e, speriamo, alle Olimpiadi del 2004. In questo qo, per fnanziare i 500 progetti rovati dalla Commissione Roma Capitale, un pool di anche ha contratto con il Tesoro mutui per l'ntero importo previsto: 3.500 miliardi. Insieme all'aumento degli investimenti comunali, ora si posson impostare nuovi progetti infrastrutturali, sostenuti da investimenti privati o di altri enti pubblici che, on il supporto delle banche, possono contribuireal rilancio economico e occupazionale romano".

Ma per la prima volta la crisi di Roma non investe solo l'industria e il commercio. Stavolta anche i volani più cassici dell'occupazione a Roma, la pubblica amministrazione e il credito, non solo non creano più posti di lavoro ma si ridimensionano. Non è un segnale allarmante?

Guardi, questa , parlo in particolare per le banche, è la fase negativa di un processo di ristrutturazione che è la premessa pe un ritorno alla competitività richiesta dalla globalizzaione. Lo sviluppo delle tecnologie attraerso le qualisi realizza questa enorme riorganizzazione in tutti i settori, presuppone l'utilizzo di persone con una preparazione diversa, adeguata alla nuova fase tecologca. Insomma, è un periodo di passaggio che porterà a nuovo sviluppo".

Ma i sidacati dei bancari accusano i vertici delle banch di errori strategici che hanno portato alla necessità di molti tagli.

"Le economie subiscono andamenti ciclici e quindi gli operatori si trovano a muovers in fasi positive e in fasi negative. Le ricordo che nesuno poteva immaginare una crisi che, in particoalre nel Centro-Sud, dura da cinque anni".

Presidente, che ruolo può volgere per Roma, un serbatoio gigantesco di belezze archeologiche e artistiche, una utilizzazione imprenditoriale e non burocratica di queste richezze.

"Un ruolo enorme, se tutte le iniziative verranno ispirate al concetto di ecnomicità, con progetti capaci di generare, con il contibuto di tutte le forze economiche e sociali, flussi di cassa tali da autofinanziare le iniziative. E' una grande opportunità di sviluppo per la nostra città. Una diquelle destinate a caratterizzare Roma nel nuovo millenio".

Che parte avrà la Banca di Roma in questo grande progetto di rilancio dell'economia romana?

"Una parte essenziale, come logico per un gruppo presente nel Lazio con 500 sportelli, con una raccolta a breve di quasi 30 mila miliardi e con impiegi per oltre 40 mila, dei quali la massima aprte proprio a Roma. Un ruolo che intendiamo sviluppare attraverso l'intensificazione e la concentrazione de rapporti di clientela secondo il modllo della "hausbank", che consente l'arricchimento del patrimonio informativo con le imprese sulle prospettive di redditività e di sviluppo".

Il sindaco Rutelli lancia la proposta di un patto tra i protagonisti dela società per lo sviluppo della Capitale. E' un appello retorico o un progetto realizzabile?

"E' una proposta valida che dobbiamo essere in grado di cogliere. Come ho già detto i propulsori dell'economia romana che ruotavano attorno alla Pubblica amministrazione sono stati scossi da una crisi severa. E l'effetto di "spiazzamento£ che ne è derivato rischia di far perder a Roma la tradizionale posizione di centralità rispetto alla nuova geoeconomia che si va delineando. Le regoledel gioco che hanno governato l'economia romana per decenni si stanno insomma dissolvendo rapidamente. Il cambiamento di queste regole lancia una sfida senza precedenti alle capacità progettuali di tutti gli attori economici nella capitale. Una sfida che credo saremo in grado di raccogliere".