Cura Geronzi per Bna
Corriere della Sera
I conti tornano in utile, crescono anche gli impieghi
ROMA - La Banca nazionale dell'agricoltura torna a registrare utili. Dopo due esercizi in rosso (il '93 per 61,7 miliardi ed il '94 per ben 633,1 miliardi) la Bna, che dall'aprile scorso e' passata sotto il controllo della Banca di Roma, presieduta da Cesare Geronzi, ha raggiunto nel '95 il pareggio dei conti riuscendo anche a segnare un simbolico risultato positivo di 1,1 miliardi di lire. L'utile lordo di gestione e' salito dai 4,6 miliardi del '94 a 107,8 miliardi. Al risultato positivo, spiega una nota della Bna, ha contribuito il saldo delle partite straordinarie, in attivo per 6,9 miliardi. Questo avanzo ha controbilanciato le rettifiche di valore sulle immobilizzazioni immateriali e materiali (21,8 miliardi), sui crediti (58,1 miliardi) e sulle immobilizzazioni finanziarie (21,9 mld), nonche' gli accantonamenti per 11,5 miliardi, che complessivamente hanno portato il risultato ordinario in deficit per 5,4 miliardi. Positivi sono poi risultati il margine di interesse, salito a 806,2 miliardi ( 8% circa) ed il margine di intermediazione (1.126,3 miliardi, 11,7%)). Quanto alle principali grandezze bancarie, la raccolta ordinaria e' salita a 16.944 miliardi con un incremento rispetto all'esercizio precedente del 2,5% mentre la raccolta interbancaria ha raggiunto i 13.341 miliardi facendo un salto del 17,3%. Anche sul fronte degli impieghi la componente interbancaria ha fatto registrare i risultati piu' brillanti: gli impieghi alla clientela hanno raggiunto i 15.033 miliardi (8,5%) e quelli interbancari hanno superato gli 11.400 miliardi con un aumento del 39,89%. Il miglioramento dell' interbancario, spiega la nota, "risente dell'inserimento della banca in un Gruppo di livello internazionale". Infine le notizie sul dolente fronte delle sofferenze: il tasso di crescita e' stato del 4% ed il rapporto sugli impieghi e' sceso dal 7,03% al 6,75%. Per quel che riguarda le spese sono solo lievemente diminuite quelle di amministrazione mentre il costo del personale e' aumentato del 2,5% anche per l'incidenza degli oneri (48 miliardi) relativi ai prepensionamenti avviati per razionalizzare l'organico.