Bna, oggi conti ai raggi X dopo i rilievi di Bankitalia
La Repubblica
La partecipazione nella Banca nazionale dell'Agricoltura non è più strategica per il Credit. Lo ha ribadito ieri il presidente della banca milanese
ROMA - La partecipazione nella Banca nazionale dell'Agricoltura non è più strategica per il Credit. Lo ha ribadito ieri il presidente della banca milanese, che ha l'8% dell' istituto di proprietà del conte Giovanni Auletta Armenise e il 20% circa della controllante Bonifiche Siele. Dopo la conquista del Rolo, Rondelli ha spiegato che "c'è sicuramente da fare una rivisitazione del portafoglio di partecipazioni del Credit, alcune delle quali non sono più strategiche. Una di queste è certamente la Bna, il cui ruolo è venuto meno dopo che la Banca di Roma ha concentrato la propria attività nell'Italia centrale". Le parole del presidente del Credit, che già aveva ventilato nei giorni scorsi la possibilità di cedere la partecipazione nella Bna alla Superbanca romana, avevano dato la sensazione che l'istituto guidato da Pellegrino Capaldo e Cesare Geronzi, fosse ormai vicino alla conquista della banca del conte, visto anche che potrebbe contare sul 13,2 per cento circa nel portafoglio della Sgr. In realtà, però, tra la quota Sgr e quella del Credit, la Banca di Roma arriverebbe solo al 21 per cento circa della Bna, rischiando quindi di fare la stessa fine fatta da Rondelli, che nell'88 tentò di scalare in modo ostile la Banca dell'Agricoltura, rimanendo "impantanato" in una partecipazione molto onerosa e poco produttiva. Al quartier generale della Banca di Roma, infatti, sottolineano di "non essere assolutamente interessati a rilevare alcuna partecipazione di minoranza nella Bna, né quella del Credit, né quella della Sgr: Come ha detto alcuni mesi fa il presidente Capaldo, noi siamo interessati solo a rilevare il controllo dell'istituto". E questo potrebbe avvenire esclusivamente con una trattativa diretta con il conte Auletta, azionista di maggioranza della Bna. Trattativa che, però, non è mai iniziata. Oggi, intanto, si riunisce il consiglio d' amministrazione della Banca dell'Agricoltura, il primo dopo i pesanti rilievi degli ispettori della Banca d' Italia, che hanno contestato al conte il mantenimento tra i crediti "vivi" di molte partite ormai decotte, da passare a sofferenza e quindi da svalutare e inserire tra le perdite, spingendo il governatore, Antonio Fazio, ad "ammonire" il conte a fare pulizia nel bilancio '94. Un'operazione che potrebbe far lievitare considerevolmente le perdite della Bna. Ufficialmente il cda non esaminerà i rilievi. Ma, secondo fonti interne, alla riunione potrebbero partecipare due ispettori di via Nazionale.