"Banca di Roma, dal '98 ci sarà il dividendo"
Il Messaggero
Geronzi: questo è stato l'anno del riassetto e l'operazione è stata un successo.
L'aumento di capitale della Banca di Roma è stato un successo. Un boom di vendite, tre volte l'offerta. Il 50% delle azioni ora è sul mercato in mano ai risparmiatori e dipendenti. Prima dlla complessa operazione con cui si è anche realizzata la privatizzazione, la banca era della Fondazione per il 65% e dell'Iri per il 35%. Solo l'11% era sul mercato. "Meglio d così non poteva andare" ha commentato a caldo sabato scorso il presidente Cesare Geronzi. Una stagione si è chiusa. Se ne è aperta un'altra.
Presidente, ora dovete mantenere le promesse. I vecchi azionisti si sono dimenticati cosa sia il dividendo. Ma ora avete promesso una redditività del 10% entro il Duemila.
"L'operazione è stata un successo perchè si basa su un piano industriale condiviso anche dagli analisti che ne hanno apprezzato le potenzialità dice Cesae Geronzi. Andremo avanti per attuae fino in fondo il progetto triennale: stiamo definendo i contratti di utsourcing, l'accordo con i sindacati per ridurre il costo del lavoro è ià fatto, e la vendita delle privatizzazioni non strategiche è in corso. Già fatta quella ela Cassa di Civitavecchia, definta quella nella Cassa di Orvieto e trattative sono in corso per cedere quella del'Aquila".
Per quest'anno non è prevista la distribuzione di dividendo. Gli azionisti quando lo rivedranno?
"A partire dl '98. Questoè stato l'anno del riassetto".
Avete stimato in 4 mila prsone gli esuberi di gruppo. Il fatto che il governo continui ad alzare l'asticciola dell'tà pensionabile non vi crea problemi?
"La trattativa Abi-sindacati-governo è in coro e pensiamo che possa concludersi secondo le aspettative. Deve definire il fondo per gli esuberi".
Il nuovo consiglio di amminsitrazione quanto sarà "nuovo"?
"Escono i tre consiglieri dell'Iri, risponde Geronzi. Secondo il patto di sindacato firmato tra la Fonazione Casa di risparmio e la Toro, i due soci di riferimento della Banca di Roma "nuova stagione", al pimo spetteranno sette poltrone e al secondo quattro. Quidi la Fondazione dovrà rinunciare ad un rappresentante dei suoi".
Ma Emmanuele Emanuele cambierà la sua formazione nel cda?
"Lo chieda alla Fondazione".
Il vicepresidnete è Piero Ciucci dell'Iri. Anche lui dovrà uscire. Chi prenderà il suo posto?
"Non lo so proprio".
E lei, presidente, quando scade?
"Ad Aprile prosimo"
Si dice che abbia avuto ampie assicurazioni di essere riconfermato.
"La nomina del presidente è compito degli azionisti"
La metà delle azioni Banca di Roma è in mano ai piccoli risparmiatori. Le persone che vi hanno dato fiducia. Chi tutela i loro inteessi?
"Il consiglio di amministrazione e tutti noi, con i risultati che porteremo casa"
Perchè non avete riservato ai piccoli un posto in consiglio con la lista di inoranza?
"Lo statuto non lo prevede. Personalmente non ho pregiudizi a rivedere lo statuto".
Sabato, a chiusura dell'Opv, avete scelto di aprire i rubinetti per i piccoli risarmiatori mettendo loro a dispoizone una buona fetta delle azioni che era riservata agli investitori istituzionali. Perchè?
"Per la grande richiesta che ci è pervenuta dal pubblico indistinto. Avremmo altrimenti dovuto scontentare molti piccoli risparmiatori".
Il prezzo di 1.385 lire che avete fissato per gli investitori istituzonali quanta domanda a prezzi più basi ha tagliato fuori?
"Anche a 1.385 lire abbiamo avuto molte rihieste che non abbiamo potuto soddisfare".
Pensate che i piccoli risparmiatori si rivelernno più fedeli e stabili degli investitori istituzionali?
"E' un orentamento che sta facendo strada all'estero. Anche nei collocmaenti in Usa si privilegia il piccolo risparmiatore. Anche con Telecom è stata fatta questa scelta".
Ha suscitato molte curiosità la visita che il rabbino Toaff le ha fatto qualche giorno fa. Si è detto che sia venuto a protestare contro l'ingresso degli arabi nel capitale sella banca.
"Sono pettegolezzi. Il mondo israelitico è una grande parte di Roma e i nostri rapporti sono consolidati da moltissimi anni".
I libici, è stata un'idea di Mediobanca?
"No. Abbiamo da anni buonissimi rapporti con Abdula A. Saudi, profondo conoscitore del mondo finanziario arabo, perchè Banca di Roma ha forti tadizioni nell'interscambio con quella parte del mondo. Abbiamo pensato che Saudi potesse essere un interlocutore valido per gli investimenti di quella regione nella ostra banca, e lui è stato molto bravo".
Presidente Geronzi, chi comanda ora nella banca?
"Gli azionisti".
Poi c'è Giorgio brambilla, il nuovodirettore geenrale. Che deleghe ha?
"E' capo dell'esecutivo, responsabile di tutto ciò che è l'attivtà della banca".
Dica la verità, se l'aspettava un successo simile dal collocamento?
"Le rispondi così. Abbiamo voluto fare quello che si dice un turn around. Abbiamo detto "amii, avevatequesta banca, oggi ne avete un'altra". Siamo stati determinanti nel volere realizzare sul mercato la rivatizzazione della banca e l'aumento di capitale che si è concluso con grande soddisfazione per noi e per l'Iri, che per il suo 36,5% ha incassato 1.900 miliardi. E in questo momento in borsa (sono le cinque del pomeriggio di martedì, ndr) le azioni vengono scambiate a 1.418 lire e i risparmiatori le hanno pagate 1.358 lie. Quindi anche gli azionisti hanno fatto un buon affare".