"Banca Roma bene da sola"

La Repubblica

La Banca di Roma "è un polo ben definito e non cerca alleanze", ma punta ad espandersi nell'area del Triveneto, a cedere le partecipazioni marginali, a risolvere il problema degli esuberi e a recuperare redditività

ROMA - La Banca di Roma "è un polo ben definito e non cerca alleanze", ma punta ad espandersi nell'area del Triveneto, a cedere le partecipazioni marginali, a risolvere il problema degli esuberi e a recuperare redditività. La strategia dell'istituto di credito romano è stata delineata ieri dal presidente, Cesare Geronzi, nel corso di una conferenza stampa seguita alla firma dell'accordo per la cessione alla Banca Antoniana Popolare Veneta di Interbanca per 625 miliardi (più 24 miliardi di dividendi) e di 55 sportelli e 280 dipendenti situati nel Lazio e in Lombardia (41 della Banca di Roma con 224 dipendenti e 14 della Bna con 56 bancari). Sportelli per i quali sarà riconosciuto, oltre al prezzo degli immobili, un valore di avviamento complessivo di 97 miliardi. "Siamo un polo bancario ben definito e andiamo avanti da soli", ha affermato Geronzi. "Semmai - ha aggiunto - saranno gli altri a cercare la nostra alleanza e a quel punto saremo noi a decidere se accettare o no". Parole sicuramente legate alle voci emerse in ambienti finanziari su un possibile accordo, tutto interno alla Galassia Mediobanca, con la Comit. Voci nate dopo che il Tesoro ha ordinato all'Iri di vendere il prima possibile la sua quota nella Banca di Roma. La parola d'ordine dell'istituto capitolino, ha detto Geronzi, è "recuperare redditività". E per questo, oltre alla risoluzione del nodo dei 3.000 esuberi, "problema comune a tutto il sistema e che è nell'agenda del governo", saranno vendute le partecipazioni non strategiche. Ceduta la quota in Omnitel, definita ieri la cessione (criticata da An) di Interbanca, che costituiva un doppione del Mediocredito di Roma e frutterà una plusvalenza di 15 miliardi per la sola Banca Roma, l'istituto, ha detto il presidente, definirà a breve l' alienazione delle proprie quote nelle casse di risparmio di Orvieto, Civitavecchia e L'Aquila (la quota nella Cassa di Loreto è già stata venduta). E' in via di cessione anche il 23% del Fonspa, per il quale però, "non ci sono trattative in corso", mentre le altre partecipazioni stanno dando "soddisfazioni" alla capogruppo. "La Banca Mediterranea ha superato la crisi e dovrebbe tornare in nero nel '96", ha detto Geronzi sottolineando che l'istituto non è in vendita e rispondendo così indirettamente ad un' interrogazione parlamentare di alcuni deputati dell'Ulivo che chiedono lumi sull'ipotesi di cessione dell'istituto e invocano garanzie per i suoi 7.500 piccoli azionisti. "La Mediterranea - ha aggiunto il numero uno della Banca di Roma - ha recuperato efficienza e la raccolta quest'anno crescerà del 10%". E meglio, ha detto, sta andando anche la Bna, che oltretutto beneficerà anche di una plusvalenza per la cessione di Interbanca e degli sportelli alla Antoniana Veneta (che, ha detto il presidente, Dino Marchiorello, chiuderà il '96 con utili lordi di 500 miliardi). L'istituto romano, infine, vorrebbe crescere nel Triveneto: magari con uno scambio di sportelli proprio con l'Antonveneta.