Banca Roma: caccia ai soci per aiutare IRI a vendere
La Repubblica
La Banca di Roma è pronta a siglare accordi di collaborazione operativa con i possibili nuovi acquirenti, in modo da rendere più appetibile la partecipazione dell'Iri
ROMA - La Banca di Roma è pronta a siglare accordi di collaborazione operativa con i possibili nuovi acquirenti, in modo da rendere più appetibile la partecipazione dell'Iri, ed è disponibile a collaborare alla ricerca del compratore. Al vertice della Superbanca della capitale si conferma il pieno sostegno al ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi, e all'Iri, nell' operazione di vendita delle quote della Banca di Roma in mano all'Istituto di via Veneto, ormai in via di smantellamento. Il presidente, Cesare Geronzi, in un'intervista a la Stampa, ha infatti sottolineato che, ferma restando la necessità di "preservare la stabilità della proprietà", è possibile "stabilire degli accordi operativi con chi è interessato ad acquistare". "Per esempio - aggiunge Geronzi - potrebbe essere opportuno definire un rapporto stabile con il mondo assicurativo o con delle banche, eventualmente straniere". L'Iri ha il 35% della Cassa di risparmio di Roma holding (controllata al 65% dall' Ente Cassa di risparmio di Roma, una Fondazione-associazione presieduta da Emanuele Emmanuele), che detiene il 64,54% del capitale della Banca di Roma spa, ed ha il 13,89% dello stesso istituto di credito. Quote frutto dello scambio con il 55 per cento del Banco di Roma che poi, insieme al Banco di Santo Spirito, fu fuso nella Cassa di risparmio di Roma, dando origine al colosso Banca di Roma, che negli ultimi tempi ha preso il controllo anche della Banca nazionale dell'Agricoltura, di Interbanca e della Banca Mediterranea. Nel bilancio Iri, le quote nella Banca di Roma sono valutate in totale circa 2.400 miliardi (1.660 il 35% della Holding e 736 il 13,89% dell'istituto). Cifre notevoli per partecipazioni importanti, ma di minoranza. E' infatti più di un anno che il presidente dell'Iri, Michele Tedeschi, cerca, senza successo, di trovare acquirenti per le quote nella Banca di Roma. Ma ora, con la collaborazione dello stesso istituto la musica potrebbe cambiare. Geronzi ha parlato di un possibile accordo con un' assicurazione o con una banca estera. La Superbanca romana, dopo aver sciolto un accordo di collaborazione con l'Ina, finita nelle mani dei concorrenti San Paolo, Imi, Cariplo e Monte dei Paschi, ha stretto un' intesa con la Toro (gruppo Fiat) ed ha creato una compagnia mista guidata da Antonio Longo. E quindi un piede nel mondo assicurativo già ce l'ha. Diverso il discorso di una banca estera, che rappresenterebbe una vera novità e consentirebbe all'istituto romano di crescere di peso in Europa. Secondo alcune voci, invece, visto che chi entra nell'azionariato della Banca di Roma entra in Mediobanca, tra i candidati all'acquisto della quota Iri potrebbe esserci la Comit, che si sta disimpegnando da un intervento nel Banco di Napoli. Ma i giochi sono tutti aperti.