S. Spirito e Cassa la fusione è fatta
La Repubblica
E' finita con la reciproca soddisfazione delle parti: ieri mattina, dopo una trattativa durata circa tre giorni, i vertici della Cassa di risparmio di Roma e del Banco di Santo Spirito hanno siglato l'accordo sindacale per il nuovo contratto di lavoro che legherà le parti in vista della creazione della nuova banca
E' finita con la reciproca soddisfazione delle parti: ieri mattina, dopo una trattativa durata circa tre giorni, i vertici della Cassa di risparmio di Roma e del Banco di Santo Spirito hanno siglato l'accordo sindacale per il nuovo contratto di lavoro che legherà le parti in vista della creazione della nuova banca. Era questo l'ultimo tassello mancante per mettere sulla dirittura d'arrivo la fusione fra la Cassa di risparmio di Roma e il Banco di Santo Spirito, la cui maggioranza era stata acquistata nel 1989 dall'Iri. Entro l'autunno nascerà quindi il nuovo Istituto che sarà probabilmente battezzato ufficialmente come Banco di Santo Spirito gruppo Cassa di risparmio di Roma. Una denominazione di natura conservativa, ma efficace per evitare ogni dispersione di energie, dal momento che lascerà praticamente invariata la ragione sociale della banca per la clientela dei due Istituti di credito. Nei giorni scorsi il consiglio di amministrazione del Banco di Santo Spirito aveva portato alla presidenza della banca il professor Pellegrino Capaldo, nella qualità di presidente della capogruppo Cassa di risparmio di Roma. Il vertice operativo, con Cesare Geronzi direttore generale della Cassa e amministratore delegato del Santo Spirito, era già stato unificato dopo specifico assenso della Banca d'Italia, al momento del passaggio del pacchetto azionario pari al 51% dall'Iri alla Cassa. L'arrivo di Capaldo al Santo Spirito ha portato all'accelerazione di tutte le procedure per la fusione, che ora sono nel pieno della loro operatività. Dalla fondazione Cassa di risparmio di Roma verrà scorporata la relativa azienda bancaria la quale verrà conferita in una nuova Spa insieme al Banco di Santo Spirito. Nelle prossime settimane saranno completate le valutazioni peritali delle due aziende bancarie. L'operazione si presenta abbastanza laboriosa dal momento che le due banche hanno anche cospicue proprietà immobiliari, ma è certo che la fusione sarà completata in breve tempo. Sarà così realizzata la prima grande concentrazione bancaria fra Istituti di credito pubblici. Essa porterà alla realizzazione di una banca di dimensioni tali da inserirsi ai primissimi posti della graduatoria nazionale. Non sono però escluse ulteriori operazioni di acquisizioni bancarie in modo da creare quel grosso Istituto di credito regionale che le autorità monetarie italiane (Tesoro e Banca d' Italia) hanno identificato fin dall' inizio dell'operazione Santo Spirito. L'obiettivo è quello che costruire una nuova e potente struttura bancaria del Centro Italia in grado di competere con le banche straniere in vista della unificazione dei mercati finanziari del ' 92. La fusione fra le due banche sarà resa ancor più agevole dal varo della legge Amato che consente notevoli risparmi fiscali nelle operazioni di scorporo delle rispettive aziende bancarie. La legge è passata definitivamente al Senato nella scorsa settimana ed essa troverà subito la sua applicazione con questa operazione. Capaldo e Geronzi, nelle more del passaggio della legge, avevano peraltro modificato (con l'assenso delle autorità monetarie) lo Statuto della Cassa di risparmio per rendere più agevole l'operazione di fusione. Subito dopo avevano unificato le cariche, ed ora hanno siglato l'accordo sindacale che consente il passaggio di tutti i lavoratori delle due aziende al contratto Assicredito. Sono stati concessi miglioramenti economici e normativi a tutti i lavoratori.