Generali, Geronzi: «Cacciato? Non lo so»
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Lo ha detto alla presentazione del suo libro con il banchiere Bazoli
Gli artefici e protagonisti delle fusioni che hanno portato alla nascita dei due più grandi gruppi bancari italiani, UniCredit e Intesa Sanpaolo, si sono ritrovati faccia a faccia il 4 dicembre. Per Cesare Geronzi e Giovanni Bazoli l'occasione è stata la presentazione del libro-intervista su Geronzi, 'Confiteor', a cura di Massimo Mucchetti. NESSUN RISCHIO OPA. Bazoli ha fatto un veloce excursus degli ultimi trent'anni fino a ricordare lo strappo del 2006 quando l'ad di Capitalia, Matteo Arpe, acquistò un 2% di Intesa per sottrarre l'istituto romano dal rischio di un'Opa. Eventualità questa che però il professore ha allontanato con fermezza: «Non c'è mai stata e andai da Cesare per rassicurarlo in proposito». Bazoli ha ricordato quindi il suo editoriale in cui contestava la fusione tra Piazza Cordusio e la banca romana e ha ammesso che «il sodalizio con Geronzi è nato nell'ultimo decennio», ovvero con l'arrivo a Milano del banchiere alla presidenza di Mediobanca. IN DUBBIO SU CACCIATA GENERALI. A proposito della sua cacciata dal vertice di Generali, Geronzi ha poi aggiunto: «Non so se sono stato cacciato o se ero io che non volevo stare più con loro». Altro capitolo quello che riguarda l'ex premier Berlusconi. Per il presidente di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, Cesare Geronzi «si sentiva sicuro davanti a Berlusconi e a differenza di altri ha detto dei no.Tra le qualità di Berlusconi c'è quella di essere una persona riconoscente e la banca di Geronzi gli era stata vicina negli anni difficili. A seguito di questa riconoscenza Geronzi si sentiva sicuro davanti a lui».
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