Una svolta nel segno della coesione e della responsabilità che farà crescere il Leone
Il Messaggero
Coesione e responsabilità sono le parole chiave che hanno consentito di trovare una soluzione di altissimo livello per la compagnia assicurativa triestina che potrà così continuare a lavorare bene e a crescere.
Milano - Coesione e responsabilità sono le parole chiave che hanno consentito di trovare una soluzione di altissimo livello per la compagnia assicurativa triestina che potrà così continuare a lavorare bene e a crescere.
Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot vengono confermati come amministratori delegati, perchè c'è stata soddisfazione per l'andamento della società e conseguente apprezzamento per il management. L'entrata come presidente di un banchiere del calibro di Cesare Geronzi, con il suo bagaglio di esperienze e forte di una designazione unanime, non può che rafforzare la compagnia. Così come la solida presenza di Mediobanca con il talento di Nagel neo vicepresidente, la new entri Vinci e il ruolo di vicepresidente di Bolloré che garantisce in modo concentrico la rappresentanza degli azionisti della banca di Via Filodrammatici. La conferma dela internazionalizzazione del Consiglio non è mancata. Sono tutti tasselli di un accordo costruito all'insegna della coesione e frutto del grande senso di responsabilità prevalso in Mediobanca per consentire a Generali di vivere una nuova stagione all'altezza delle sue aspettative.
Per Geronzi è il naturale coronamento di una carriera brillante spesa al servizio dell'avanzamento economico e sociale del Paese e l'inizio di una nuova sfida: fare di una delle maggiori potenze finanziarie europee un perno nevralgico per il sistema-Italia. Il suo passaggio sulla poltrona più alta della compagnia era da tempo nella logica delle cose, anche se il diretto interessato fino all'ultimo ha negato qualsiasi interessa a farsi avanti. Ma da almeno una settimana la sua candidatura era stata posta sul tavolo da alcune dei grandi azionisti di Mediobanca che in virtù del suo ruolo di socio di riferimento di Trieste, ha titolo e dovere di designare la maggioranza del consiglio. Geronzi si è formato in Bankitalia dove entrò vincendo un concorso e viene allevato da Guido Carli al culto del senso del dovere e del rispetto verso le istituzioni che rappresentano sempre il suo modo di agire. La sua storia professionale gli ha ritagliato la dimensione di banchiere di sistema perle proprie capacità di tessere relazioni col mondo finanziario, politico e istituzionale. A Trieste potrà mettere a frutto questa expertise che ne fanno unicum in Italia. Le Generali sono un'ammiraglia assicurativa ma anche un perno di stabilità del tessuto economico che si estende dalle tlc (Telco) all'editoria (Rcs), alla distribuzione di energia (Terna), agli pneumatici (Pirelli). E per l'Italia che sta ripartendo, Generali ha bisogno sia delle capacità operative di Balbinot e Perissinotto che riscuotono unanime apprezzamento sia della visione sistemica di Geronzi, che non ha mai voluto deleghe.
Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot vengono confermati come amministratori delegati, perchè c'è stata soddisfazione per l'andamento della società e conseguente apprezzamento per il management. L'entrata come presidente di un banchiere del calibro di Cesare Geronzi, con il suo bagaglio di esperienze e forte di una designazione unanime, non può che rafforzare la compagnia. Così come la solida presenza di Mediobanca con il talento di Nagel neo vicepresidente, la new entri Vinci e il ruolo di vicepresidente di Bolloré che garantisce in modo concentrico la rappresentanza degli azionisti della banca di Via Filodrammatici. La conferma dela internazionalizzazione del Consiglio non è mancata. Sono tutti tasselli di un accordo costruito all'insegna della coesione e frutto del grande senso di responsabilità prevalso in Mediobanca per consentire a Generali di vivere una nuova stagione all'altezza delle sue aspettative.
Per Geronzi è il naturale coronamento di una carriera brillante spesa al servizio dell'avanzamento economico e sociale del Paese e l'inizio di una nuova sfida: fare di una delle maggiori potenze finanziarie europee un perno nevralgico per il sistema-Italia. Il suo passaggio sulla poltrona più alta della compagnia era da tempo nella logica delle cose, anche se il diretto interessato fino all'ultimo ha negato qualsiasi interessa a farsi avanti. Ma da almeno una settimana la sua candidatura era stata posta sul tavolo da alcune dei grandi azionisti di Mediobanca che in virtù del suo ruolo di socio di riferimento di Trieste, ha titolo e dovere di designare la maggioranza del consiglio. Geronzi si è formato in Bankitalia dove entrò vincendo un concorso e viene allevato da Guido Carli al culto del senso del dovere e del rispetto verso le istituzioni che rappresentano sempre il suo modo di agire. La sua storia professionale gli ha ritagliato la dimensione di banchiere di sistema perle proprie capacità di tessere relazioni col mondo finanziario, politico e istituzionale. A Trieste potrà mettere a frutto questa expertise che ne fanno unicum in Italia. Le Generali sono un'ammiraglia assicurativa ma anche un perno di stabilità del tessuto economico che si estende dalle tlc (Telco) all'editoria (Rcs), alla distribuzione di energia (Terna), agli pneumatici (Pirelli). E per l'Italia che sta ripartendo, Generali ha bisogno sia delle capacità operative di Balbinot e Perissinotto che riscuotono unanime apprezzamento sia della visione sistemica di Geronzi, che non ha mai voluto deleghe.