Su poteri e governance Mediobanca riunisce i soci

Corriere della Sera

Il patto di sindacato di Mediobanca, che si riunisce oggi prima del comitato nomine, avrà un ordine del giorno in apparenza generico: delibere inerenti e conseguenti rispetto alla «corporate governance» dell' istituto e all' «accordo parasociale».

MILANO - Il patto di sindacato di Mediobanca, che si riunisce oggi prima del comitato nomine, avrà un ordine del giorno in apparenza generico: delibere inerenti e conseguenti rispetto alla «corporate governance» dell' istituto e all' «accordo parasociale». Oggi i grandi soci di Piazzetta Cuccia formalizzeranno una decisione «condizionata», indicando il direttore generale Renato Pagliaro alla presidenza della banca subordinatamente al previsto passaggio di Cesare Geronzi alla presidenza delle Generali, nomina che sarà deliberata dal consiglio della compagnia successivo all' assemblea del 24 aprile. E sempre il patto di Piazzetta Cuccia darà indicazione oggi sulla sostituzione di Geronzi al vertice del patto con il professionista (e consigliere) Angelo Casò. Aspetti di governance importanti, perché con Pagliaro si torna alla continuità storica della banca d' affari fondata da Enrico Cuccia e che richiederanno decisioni successive relative alla distribuzione delle deleghe e alla nomina di un nuovo direttore generale. Subito dopo i grandi soci in Mediobanca si riunirà il comitato nomine, presieduto da Geronzi e al quale partecipano i top manager dell' istituto Alberto Nagel e Pagliaro, e i rappresentanti dei soci Dieter Rampl (Unicredit), Vincent Bolloré e Marco Tronchetti Provera. Il presidente di Pirelli ieri ha detto che «se il percorso è questo e verrà approvato dagli organi competenti, saranno scelte molto buone». Ha poi aggiunto: «Per quanto riguarda Generali, stimo Geronzi, l' ho visto all' opera, lo conosco da molti anni e credo farà molto bene». E su Pagliaro ha sottolineato che «è persona perbene e competente. È una crescita interna a Mediobanca ed è un fatto che assuma la presidenza». Il comitato nomine formalizzerà la lista dei 16 candidati di Piazzetta Cuccia per le Generali, a chiusura dell' accordo che prevede per Geronzi il cammino verso la presidenza del Leone. Secondo gli impegni presi il banchiere dovrebbe avere a Trieste le stesse deleghe che ha oggi in Piazzetta Cuccia: dovrebbe essere un presidente non esecutivo, come lo è stato nelle precedenti esperienze bancarie. Il peso e il ruolo nella conduzione della compagnia potranno comunque essere esercitati da Geronzi indipendentemente dalle deleghe personali, che saranno attribuite dal nuovo consiglio del Leone nella riunione del 24 aprile, anche attraverso la presenza nel comitato esecutivo e in quelli tecnici. Vicepresidenti saranno Nagel e Bolloré. E al socio francese di Mediobanca ieri il quotidiano economico d' Oltralpe Les Echos ha dedicato un titolo di prima pagina. Con la nomina nel Leone, Bolloré arriva «nel cuore della finanza italiana». Una parte dell' articolo è poi dedicata a Geronzi che, per il suo «talento nell' adattarsi ai mutamenti di situazione», lo si descrive «spesso paragonato a Talleyrand o a un camaleonte».

Sergio Bocconi