Patto Mediobanca, sì a Geronzi e Pagliaro

Corriere della Sera

La svolta di Generali Non ci saranno sostituzioni in consiglio. La lista dei fondi appoggiata da Bankitalia entro lunedì. Riunione lampo dell' accordo tra i soci, autorizzata l' uscita di Amenduni.

MILANO - Tutto si è svolto molto in fretta, visto che si trattava di ratificare decisioni già prese venerdì: in vista del passaggio di Cesare Geronzi a presidente delle Generali, ieri pomeriggio l' assemblea del patto di Mediobanca ha indicato il direttore generale Renato Pagliaro per la presidenza della banca d' affari e Angelo Casò per quella dell' accordo parasociale. I grandi soci hanno inoltre autorizzato lo svincolo dal patto della quota, pari allo 0,7%, posseduta dalle Acciaierie Valbruna di Michele Amenduni, in deroga alle procedure previste e quindi senza la cessione del pacchetto pro quota agli altri componenti l' accordo parasociale. L' imprenditore, che ha maturato la decisione da tempo e ha preferito non aspettare la successiva riunione del patto, è anche azionista di Generali direttamente con l' 1,7% nel portafoglio della Ferak (finanziaria di cui detiene il 38,8%) e attraverso Effeti, joint venture tra Ferak e Fondazione Crt, che ha appena rilevato il 2,26% della compagnia del Leone. Tutto si è svolto dunque secondo il copione scritto venerdì 26 marzo nel corso della giornata che, attraverso vari incontri e una impegnativa riunione del comitato nomine, ha portato all' accordo e alla lista dei candidati per Trieste di Mediobanca (maggior socio del Leone con il 13,2%), ufficialmente comunicata ieri e che sarà depositata nei prossimi giorni. L' elenco di 19 nomi comprende Geronzi, che si avvia così a essere nominato presidente della compagnia dal nuovo board che, subito dopo l' assemblea del 24 aprile, delibererà su cariche e deleghe. Con lui, che nel Leone sarà un presidente di forte peso istituzionale e sostanzialmente non esecutivo (come nelle sue precedenti esperienze bancarie) entrerà nel board delle Generali Vincent Bolloré, il socio francese di Mediobanca con il 5%, che sarà vicepresidente come Alberto Nagel, amministratore delegato di Piazzetta Cuccia. Nella lista ci sono poi i due amministratori delegati del Leone Giovanni Perissinotto (che avrà le responsabilità di gruppo) e Sergio Balbinot (al quale saranno assegnate quelle assicurative). Per il resto, con le sole eccezioni di Francesco Saverio Vinci, vicedirettore generale di Mediobanca, e Angelo Miglietta per Effeti, si tratta di conferme. Fra gli obiettivi dell' accordo, perseguiti in modo particolare da Nagel nel corso dei negoziati, ci sono dunque una governance più efficiente per Generali, con la creazione di una figura di capoazienda (Perissinotto), un board equilibrato fra manager, soci e figure istituzionali, e un rafforzamento dell' indipendenza per Mediobanca: dopo l' uscita di Geronzi il comitato esecutivo scenderà da nove a otto componenti, cinque dei quali sono i top manager dell' istituto. E non ci saranno sostituzioni in consiglio, perciò gli amministratori diminuiranno dagli attuali 22 a 21 (erano 23 prima delle dimissioni di Pietro Ferrero nei mesi scorsi). Ai nomi proposti per il Leone da Mediobanca si aggiungeranno quelli della lista di minoranza che verrà presentata da Assogestioni e riceverà il sostegno della Banca d' Italia (azionista a Trieste con il 4,5%). Il comitato governance dell' associazione guidata da Domenico Siniscalco deciderà fra il 2 e il 5 aprile.

Sergio Bocconi