Mediobanca stringe sui vertici del Leone

Il Sole 24 ore

Oggi si riunisce il comitato esecutivo: presente Bolloré, capofila dei soci francesi

L'unica quasi-certezza è che Mediobanca depositerà la sua lista per il rinnovo del consiglio Generali entro il 2 aprile. La data per il comitato nomine non è ancora stata fissata, ma è probabile che si vada a fine mese. L'incognita è sempre la stessa: le intenzioni del presidente di Piazzetta Cuccia Cesare Geronzi. In teoria il comitato nomine di Mediobanca dovrebbe limitarsi a varare la lista per il cda della compagnia che dovrebbe essere ristretto a 15 componenti (di cui due espressione della più votata tra le liste di minoranza). Nella pratica, però, è impensabile che in  quell'occasione non si affronti il nodo dell'assetto di vertice.
Oggi è in programma un comitato esecutivo della banca, che offrirà l'occasione di un confronto con Vincent Bolloré, capofila della cordata transalpina che detiene una partecipazione del 10%. I "francesi" sono poco propensi a rimettere in discussione gli equilibri in Mediobanca, ma ciò non si è tradotto finora in un'opposizione formale all'ipotesi che Geronzi possa traslocare a Trieste, anche perchè di fatto la questione non è ancora stata posta.
più che altro, da come si sono mossi i vari attori sulla scena, pari sufficientemente assodato che l'eventuale via libera alla presidenza del Leone non sarebbe incondizionata. I maggiori soci di Mediobanca - i francesi ma anche UniCredit - "pretendono" di dire la loro sul vertice della banca d'affari milanese. Sul piatto c'è anche la presidenza del patto, oggi affidata a Geronzi, sebbene non sussistano automatismi a riguardo.
La situazione è fluida anche nell'azionariato extra-Mediobanca, dove è rientrato in gioco del 2,2% che, detenuto da UniCredit, era congelato nei diritti di voto. La quota, ora nell'orbita della Fondazione Crt e di Ferak, vicina al management di Generali, è tornata libera di esprimersi. C'è poi quell'1,5% rilevato da Mediobanca, sul quale fino a giugno Pms conserva i diritti di voto. Fonti della banca senese spiegano che andrà a sostegno della candidatura Geronzi. Ma Francesco Caltagirone, "intercettato" dalle agenzie mentre passeggiava da solo in via Filodrammatici senza peraltro entrare in Mediobanca, è stato più cauto: "Sono in fiduciosa attesa che l'azionista di maggioranza relativa faccia la sua lista e nomini il suo presidente. Non è un problema mio, ne prenderò atto".

di Antonella Olivieri