Geronzi alle Generali, Pagliaro a Mediobanca

Corriere della Sera

Il riassetto Martedì convocato il patto di Piazzetta Cuccia. Confermati Perissinotto e Balbinot a Trieste Accordo unanime al comitato nomine. Bolloré e Nagel vicepresidenti del Leone Patto di sindacato Alla presidenza del patto di sindacato di Mediobanca Geronzi dovrebbe essere sostituito da Angelo Casò, consigliere dell' istituto

MILANO - Non c' è stata la temuta spaccatura. L' accordo all' unanimità è arrivato dopo l' incontro fra il presidente di Mediobanca Cesare Geronzi e l' amministratore delegato Alberto Nagel e un comitato nomine impegnativo durato circa due ore: Geronzi si avvia a diventare presidente delle Generali al posto di Antoine Bernheim e in Piazzetta Cuccia sarà sostituito alla presidenza da Renato Pagliaro, oggi direttore generale dell' istituto. Per il momento nulla è ufficiale ma tutto sarà comunicato martedì quando in Piazzetta Cuccia tornerà a riunirsi il comitato nomine, che renderà nota la lista dei candidati per il board triestino, immediatamente preceduto dal patto di sindacato che darà indicazione per la presidenza della banca d' affari. L' accordo, preannunciato dal socio francese di Mediobanca Vincent Bolloré all' uscita dal comitato, ha ricevuto subito un' «investitura istituzionale» dal ministro dell' Economia Giulio Tremonti che, intervenendo a «Mentana Condicio» su Corriere.it, ha detto che «le Generali sono un pezzo importante dell' economia del Paese e dell' Europa, sono amministrate molto bene, e se continuano a essere amministrate così per me basta e avanza». Tremonti ha poi aggiunto che sulle banche e sulla finanza non «c' è alcun attivismo» da parte sua: «Ho un limitato interesse per le questioni nominalistiche». L' accordo raggiunto in comitato nomine, al quale hanno partecipato, oltre a Geronzi, Nagel, Pagliaro e Bolloré, il presidente di Unicredit Dieter Rampl e Marco Tronchetti Provera, dovrebbe prevedere una governance vista con maggior favore sui mercati e un board equilibrato fra consiglieri di business, rappresentanti dei soci e componenti istituzionali. Per Geronzi a Trieste si profilerebbe un ruolo di presidente sostanzialmente non esecutivo, in linea di massima con le stesse deleghe che ha oggi in Piazzetta Cuccia. Sarà affiancato da due vicepresidenti: Bolloré e Nagel. Giovanni Perissinotto sarà il capo azienda assumendo la carica di amministratore delegato di gruppo. Le deleghe assicurative saranno assegnate a Sergio Balbinot. Cade così la ripartizione territoriale delle responsabilità che ha visto finora fra i due amministratori delegati Perissinotto impegnato su Italia e finanza, e Balbinot sull' estero. La lista di Mediobanca non si profila «light»: mantiene lo stesso numero di consiglieri, in tutto 19, 3 dei quali riservati alla lista di minoranza che otterrà più voti. Sarà presentata da Assogestioni, che lunedì deciderà i candidati, e riceverà i voti anche di Bankitalia. Oltre ai nomi già fatti per il vertice l' elenco di Piazzetta Cuccia dovrebbe comprendere un paio di ingressi: Francesco Saverio Vinci, vicedirettore generale e consigliere di Mediobanca, e Angelo Miglietta, segretario generale della Fondazione Crt che rappresenterà Effeti, il nuovo socio (Crt-Ferak) di Generali con il 2,6% (al quale va aggiunto l' 1,5% già di Ferak). Per il resto le candidature dovrebbero rappresentare conferme. Ci sarà Francesco Gaetano Caltagirone, azionista con il 2% (al quale va affiancato l' 1,5% di Mps di cui è vicepresidente) che stima Geronzi e che in questa fase ha seguito da vicino il suo percorso verso Trieste e sostenuto il management del Leone. E saranno presenti gli altri soci-industriali Lorenzo Pellicioli (De Agostini, azionista con il 2,7%) e Leonardo Del vecchio (1,9%). Saranno poi confermati Ana Patricia Botin (Santander) Alessandro Pedersoli, l' imprenditore Diego Della Valle, Paolo Scaroni dell' Eni, Petr Kellner (il socio a Praga nella joint venture per mercati dell' Est Europa), Reinfried Pohl (Generali Deutschland). Esce invece fra gli altri Gabriele Galateri di Genola, ex Mediobanca e oggi in Telecom. E ovviamente non sarà in lista Bernheim, per il quale si profila l' acclamazione in assemblea a presidente d' onore. In Mediobanca la presidenza a Pagliaro rappresenterà una nomina nella continuità storica e operativa dell' istituto guidato fino a qualche anno fa da Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi: Nagel e Pagliaro sono professionalmente nati e cresciuti nella banca d' affari. Geronzi verrà sostituito anche alla presidenza del patto di sindacato: martedì dovrebbe essere indicato Angelo Casò, professionista che in Piazzetta Cuccia è consigliere e componente i comitati esecutivo, remunerazioni e controllo interno. Anche in questo caso si tratta per certi versi di un ritorno alla «tradizione», quando cioè presidenti del patto erano i giuristi Ariberto Mignoli e Piergaetano Marchetti. Sergio Bocconi RIPRODUZIONE RISERVATA Soci e governance Verso il cambio dei vertici 1 Martedì il patto di sindacato dell' istituto milanese Sono in convocazione per martedì prossimo la riunione del patto di sindacato di Mediobanca e, a seguire, la coda del comitato nomine che ieri si è aggiornato alla prossima settimana per la chiusura della lista dei candidati al consiglio di amministrazione della partecipata Generali 2 Convocati per il 24 aprile assemblea e board del Leone Convocata per il 24 aprile l' assemblea delle Generali. Subito dopo si riunirà il nuovo consiglio del Leone e nominerà Geronzi presidente, Bolloré e Nagel vice e confermerà gli amministratori delegati Giovanni Perissinotto (che sarà capo azienda) e Sergio Balbinot 3 Verso la trasformazione delle regole di governance Cambia la governance a Trieste e viene a cadere la ripartizione «territoriale» della responsabilità. Geronzi dovrebbe essere un presidente sostanzialmente non esecutivo. Due i vicepresidenti: Bolloré e Nagel. Perissinotto sarà amministratore delegato del gruppo. Le deleghe assicurative saranno assegnate a Balbinot I protagonisti Antoine Bernheim, è al terzo mandato, in scadenza, alla presidenza Generali Vincent Bolloré guida i soci "francesi" nel capitale Mediobanca. Verso la vicepresidenza del Leone Francesco Gaetano Caltagirone, ha circa il 2% delle Generali

Bocconi Sergio