«Basta dossier, case e amanti: serve la politica»

Corriere Della Sera

Marcegaglia sprona l’esecutivo: non è tempo di vivacchiare. Geronzi: il governo vada avanti

Questo governo ha avuto per tre volte la fiducia degli italiani, deve andare avanti, se non lo farà lo considereremo un tradimento verso la gente». Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia torna a spronare l'esecutivo e l'annuncio del premier Silvio Berlusconi sull'intenzione di finire il mandato dopo il vertice sul lago, la coglie mentre sta parlando nella sala Neri al Meeting di Cl. Il suo commento è caustico: «Il vertice ok? Va bene ma non bisogna vivacchiare, non sono tempi questi per tirare avanti». Poco prima, tra molti applausi del popolo ciellino che ha mostrato di gradire la sua ammissione di essere «laica», la Marcegaglia era stata molto cruda e diretta nei confronti di Palazzo Chigi e della politica in genere. «A noi non interessano i pettegolezzi, i dossier, le amanti, gli appartamenti - ha avvertito - ci interessa la politica alta e la concretezza».
Contro le elezioni e convinto che il governo deve andare avanti con le riforme è anche il presidente delle Generali Cesare Geronzi, al suo esordio di fronte alla platea riminese di Comunione e Liberazione. Nel corso della conferenza stampa prima del dibattito a fianco della Marcegaglia Geronzi ha spiegato che l'esecutivo deve governare e «se questa maggioranza non avrà la fiducia in Parlamento su qualche riforma allora si vedrà perché andare alle elezioni e chi sarà il colpevole di questa crisi». Il numero uno del Leone ha legato lo sviluppo dell'economia del Paese a una «stagione di grandi riforme». «Perché la crescita è decisiva per creare occupazione ha spiegato insieme a maggiore produttività e competitività». Occorre anche avviare una nuova stagione di relazioni industriali. «Ci vogliono certezze per chi intraprende e per chi lavora, ora siamo chiamati tutti a una fase di impegno e di costruzione del futuro».
L'ex banchiere e l'imprenditrice illustrano le loro ricette per uscire dall'immobilismo e ridare velocità alla ripresa economica messa in pericolo dai «nuovi venti di crisi che arrivano dagli Usa». Sui provvedimenti strutturali la Marcegaglia sprona l'esecutivo a ridurre le tasse usando l’arma della lotta all'evasione «ma destinando gli introiti non a coprire i buchi pubblici di bilancio ma a far scendere il peso delle imposte». Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha fatto bene a dire anche lui l'altro giorno a Rimini «che occorre meno Stato e più società, ma io dico anche più mercato, perché non bisogna dimenticare che la sfera pubblica oggi assorbe più del 50% del Pil».
Il presidente di Confindustria intercetta le antenne di Cl e, tra gli applausi, promuove la riforma della scuola avviata dal ministro Mariastella Gelmini «perché ha introdotto il merito, anche se si poteva fare di più ». La Marcegaglia ha risposto positivamente all'invito di un incontro programmabile in settembre fatto sempre a Rimini dal neopresidente dell'associazione bancaria (Abi) Giuseppe Mussari. Con l'obiettivo di scrivere regole comuni per dare alle imprese più credito.

R. Ba