Mediobanca, utile semestrale col turbo

Il Messaggero

Risultato triplicato a 270 milioni. Nagel: c’è spazio per il dividendo ROMA- Mediobanca inverte la rotta e triplica il risultato semestrale 2009-2010 a 270 milioni, contro i 100 milioni della stesso semestre precedente.

Risultato triplicato a 270 milioni. Nagel: c’è spazio per il dividendo

ROMA- Mediobanca inverte la rotta e triplica il risultato semestrale 2009-2010 a 270 milioni, contro i 100 milioni della stesso semestre precedente. E se continua questo trend di mercato, l’amministratore delegato Alberto Nagel promette la distribuzione del dividendo. La borsa ha premiato la performance facendo guadagnare al titolo l’1,43% a 7,815 euro. Ieri il consiglio della banca d’affari presieduto da Cesare Geronzi – assenti 3 dei 4 francesi (Jean Azema, Vincent Bollorè, Tarak Ben Ammar) – ha approvato i conti di metà anno chiusi a dicembre scorso che segnano una poderosa progressione dei ricavi (+22% a 1,145 miliardi), un margine di interesse in aumento del 6% nell’ultimo trimestre, in crescita in tutte le divisioni e utili da partecipazioni per 106 milioni. Mediobanca ha rafforzato la solidità patrimoniale portando il core tierl all’11%;”di livello indicato” ha detto Nagel nella conference call con gli analisti, “sconta alcune ipotesi di distribuzione di dividendo e anche se è troppo presto per dirlo, se continuiamo su questi livelli, ci sarà spazio per una proposta al board”. Il risultato finale del giro di boa è stato conseguito nonostante una dinamica dei costi in crescita del 16% a 394 milioni per il potenziamento della struttura distributiva, impieghi in calo del 5%, e rettifiche di valore su titoli per circa 90 milioni. Nagel sulla domanda su Telefonica-Telecom ha risposto secco: “Non è argomento della conference call e non farò commenti”. Il banchiere ha confermato che la partecipazione in Telco è iscritta nel bilancio a “2,2 euro”, valore che “dipende anche dal piano industriale” della società, “non vediamo alcun segno per rivedere in modo significativo la nostra partecipazione”, per questo, “nel trimestre non abbiamo fatto modifiche”. Nagel guarda al futuro con ottimismo. “Nei prossimi trimestri osserveremo una dinamica positiva dei margini di interessi e quindi a fine anno prevedo risultati economici positivi”. Il top manager si aspetta progressi in tutte le aree di attività, dal credito al consumo a CheBanca!, al private banking. Sul corporate e investment banking “il mercato dei capitali è stato e continuerà ad essere uno dei fattori di contribuzione prevalente per l’intero anno”. Dalle partecipazioni strategiche in Generali Rcs e Telco (Principal Investing) è auspicato un rimbalzo della redditività “almeno sui livelli 2006-2007”. Pochi timori per il deterioramento del portafoglio crediti: “Il fatto che Mediobanca abbia il portafoglio concentrato sulle medie e grandi aziende è stato un fattore positivo, visto che la crisi in Italia è stata soprattutto sulle pmi, quindi continueremo ad operare con le grandi imprese”. Tra i risultati delle divisioni, nel corporate e investment banking crescita del margine di interesse (+21% nell’ultimo anno) e rettifiche su crediti in calo del 17%; nel Pricing Investing contribuzione positiva per 87 milioni, crescita di 2,6 miliardi del valore di libro delle partecipazioni contro un valore di mercato di 4 miliardi; nel retail&private banking ricavi in ripresa del 6,5% a 406 milioni, utile netto negativo di 26 milioni a causa dell’aumento della struttura distributiva , esposizione bancaria delle controllate ulteriormente ridotta per lo sviluppo della raccolta di CheBanca! Che rappresenta il 155 del gruppo. “E? la banca giusta al momento giusto”ha spiegato Nagel, “la uno stock di raccolta di 8 miliardi a dicembre con un costo medio leggermente superiore al 3%”: visti i volumi ”è probabile che andremo ad aprire meno filiali di quanto previsto 18 mesi fa”. Prima del cda si è tenuto il comitato remunerazioni e l’esecutivo e a seguire i direttivo e l’assemblea del patto: quest’ultima ha confermato i membri del direttivo e ha esaminato i conti. L’unica novità da Fineldo (Vittorio Merloni) che ha svincolato lo 0,24% dall’accordo parasociale: la mossa sembra rientri in una diversa ripartizione interna alla famiglia. Non si sarebbe fatto alcun cenno alle nomine in Generali: “è probabile se ne parli la prossima volta” ha detto Dieter Rampl. Comunque il comitato nomine in un primo tempo ipotizzato fra un paio di settimane, potrebbe tenersi dopo il 20 marzo.