Mediobanca triplica l'utile, c'è il dividendo
Corriere della Sera
Profitti a 270 milioni. Riconfermato il direttivo del patto con Geronzi presidente
Profitti a 270 milioni. Riconfermato il direttivo del patto con Geronzi presidente
Milano - Mediobanca triplica l'utile semestrale e l'amministratore delegato Alberto Nagel dice agli analisti: "Se continuiamo ad avere questi risultati ci sarà spazio per una proposta di dividendo". Notizie accolte in Borsa con un rialzo dei titolo del 2,76%".
L'annuncio di un probabile ritorno della cedola per Piazzetta Cuccia ha chiuso ieri la giornata dei conti della prima parte dell'esercizio, esaminati da consiglio e patto di sindacato, che non avrebbero trattato altri argomenti "caldi" comem la nomina in Generali e il destino di Telecom. L'assemblea del patto, presieduta come il board da Cesare Geronzi, ha confermato il direttivo attuale e autorizzato lo svincolo dell'accordo parasociale della partecipazione di Fineldo, la finanziaria di Vittorio Merloni, pari allo 0,24% del capitale. "Una scelta strategica", ha commentato Antonella Merloni, vicepresidente della società. Alle riunioni, come già accaduto in precedenti occasioni, non hanno partecipato i soci francesi, salvo un collegamento telefonico di Tark Ben Ammar.
Nel semestre i ricavi sono cresicuti del 22% a 1,14 miliardi, l'utile è triplicato da 100 a 270 milioni, il core tier 1 è passato da 10,3% a 11%, livello che, precisa Nagel, "sconta già l'ipotesi di distribuzione di un dividendo". In particolare i conti registrano l'aumento del margine d'interesse del 4% e delle commissioni del 26%, i ricavi da trading sono raddoppiati, gli utili da partecipazione sono pari a 106 milioni (sul dato riferito a Generali, Telco-Telecom e Rcs Mediagroup è "ragionevole prevedere un miglioramento nei prossimi trimestri"). Cifre che vanno lette in una situazione di mercato ancora difficile, perciò lo stesso top manager di Piazzetta Cuccia definisce lo scenario "fragile" e dice che "bisogna essere prudenti".
Sempre nel corso della conference call Nagel ha definito CheBanca "un progetto di grande potenziale, la banca giusta al momento giusto". La raccolta è cresciuta nel semestre del 30% raggiungendo quota 7,9 miliardi. L'amministratore delegato ha sottolineato che il nuovo istituto retail riuscirà ad andare in pareggio "tra un anno circa". E ha aggiunto: "al momento però la cosa più importante è la crescita. Siamo rimasti molto sorpresi dal successo dell'iniziativa e non vogliamo ostacolarne lo sviluppo".
Nagel, che non ha rilasciato commenti su Telefonica, ha poi detto che "la valutazione di Telco è legata al piano e alla valutazione del piano di Telecom Italia". E per quanto riguarda Generali, ha precisato: "Sulla base degli elementi sul tavolo della discussione, non riteniamo che saremo obbligati a effettuare una riduzione della partecipazione". Il top manager di Mediobanca (che ha il 13,2% del Leone) ha anche sottolineato che la questione, più che da Basilea3, è affrontata nella direttiva sui conglomerati finanziari e dovrebbero riguardare solo i casi di partecipazioni superiori al 20% del capitale.
Sergio Bocconi
Milano - Mediobanca triplica l'utile semestrale e l'amministratore delegato Alberto Nagel dice agli analisti: "Se continuiamo ad avere questi risultati ci sarà spazio per una proposta di dividendo". Notizie accolte in Borsa con un rialzo dei titolo del 2,76%".
L'annuncio di un probabile ritorno della cedola per Piazzetta Cuccia ha chiuso ieri la giornata dei conti della prima parte dell'esercizio, esaminati da consiglio e patto di sindacato, che non avrebbero trattato altri argomenti "caldi" comem la nomina in Generali e il destino di Telecom. L'assemblea del patto, presieduta come il board da Cesare Geronzi, ha confermato il direttivo attuale e autorizzato lo svincolo dell'accordo parasociale della partecipazione di Fineldo, la finanziaria di Vittorio Merloni, pari allo 0,24% del capitale. "Una scelta strategica", ha commentato Antonella Merloni, vicepresidente della società. Alle riunioni, come già accaduto in precedenti occasioni, non hanno partecipato i soci francesi, salvo un collegamento telefonico di Tark Ben Ammar.
Nel semestre i ricavi sono cresicuti del 22% a 1,14 miliardi, l'utile è triplicato da 100 a 270 milioni, il core tier 1 è passato da 10,3% a 11%, livello che, precisa Nagel, "sconta già l'ipotesi di distribuzione di un dividendo". In particolare i conti registrano l'aumento del margine d'interesse del 4% e delle commissioni del 26%, i ricavi da trading sono raddoppiati, gli utili da partecipazione sono pari a 106 milioni (sul dato riferito a Generali, Telco-Telecom e Rcs Mediagroup è "ragionevole prevedere un miglioramento nei prossimi trimestri"). Cifre che vanno lette in una situazione di mercato ancora difficile, perciò lo stesso top manager di Piazzetta Cuccia definisce lo scenario "fragile" e dice che "bisogna essere prudenti".
Sempre nel corso della conference call Nagel ha definito CheBanca "un progetto di grande potenziale, la banca giusta al momento giusto". La raccolta è cresciuta nel semestre del 30% raggiungendo quota 7,9 miliardi. L'amministratore delegato ha sottolineato che il nuovo istituto retail riuscirà ad andare in pareggio "tra un anno circa". E ha aggiunto: "al momento però la cosa più importante è la crescita. Siamo rimasti molto sorpresi dal successo dell'iniziativa e non vogliamo ostacolarne lo sviluppo".
Nagel, che non ha rilasciato commenti su Telefonica, ha poi detto che "la valutazione di Telco è legata al piano e alla valutazione del piano di Telecom Italia". E per quanto riguarda Generali, ha precisato: "Sulla base degli elementi sul tavolo della discussione, non riteniamo che saremo obbligati a effettuare una riduzione della partecipazione". Il top manager di Mediobanca (che ha il 13,2% del Leone) ha anche sottolineato che la questione, più che da Basilea3, è affrontata nella direttiva sui conglomerati finanziari e dovrebbero riguardare solo i casi di partecipazioni superiori al 20% del capitale.
Sergio Bocconi