Uni-Mediobanca non ci sarà
Il Tempo
Meeting L'incontro tra Geronzi e Profumo cancella le indiscrezioni del mercato su una possibile aggregazione. Non esistono presupposti industriali per le nozze
Non vi è alcun progetto di aggregazione fra Unicredit e Mediobanca dal momento che non c'è, per nessuno dei due istituti, alcun presupposto industriale per una fusione. E' quanto si sono detti l'ad di Piazza Cordusio, Alessandro Profumo, e il presidente di Piazzetta Cuccia, Cesare Geronzi, in un incontro tenuto ieri e definito cordiale che è stata l'occasione, oltre che per una disamina di carattere generale, anche per ribadire l'insussistenza di ipotesi di un'integrazione fra le due banche.
E' quanto si apprende da fonti finanziarie, che ricordano peraltro che l'incontro era fissato da tempo. Nessun comunicato ufficiale, dunque, come è di stile in incontri del genere e un brutto colpo alla speculazione che nei giorni scorsi era partita in quarta scommettendo sull'ipotesi di matrimonio.
Il titolo di Piazzetta Cuccia dopo il risultato brillante di martedì (+7%) ha contenuto le perdite (+0,75%) mentre l'istituto guidato da Profumo è stato oggetto di vendite dopo i rialzi dei giorni scoesi (-2,5%).
Le voci possibiliste su una alleanza non sono mancate. <<Per un'integrazione tra Unicredit e Mediobanca teoricamente non ci sarebbero problemi. Almeno in linea teorica non vedo motivi ostativi alla cooperazione tra la più grande banca retail italiana e la più grande banca d'affari del Paese. E' un'ipotesi che ha senso>> ha affermato Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Banco di Sicilia, azionista dell'istituto di Piazza Cordusio.
Più critico Andrea Resti, professore di economia degli intermediari finanziari della Bocconi di Milano secondo il quale: <<Una fusione tra Unicredit e Mediobanca non sarebbe ispirata da una logica industriale limpida, poichè creerebbe delle duplicazioni tutt'altro che banali, ma avrebbe senso da un punto di vista prettamente finanziario. Insomma, per trovare una ratio in un matrimonio del genere <<bisogna fare un pò di dietrologia>>.
E' quanto si apprende da fonti finanziarie, che ricordano peraltro che l'incontro era fissato da tempo. Nessun comunicato ufficiale, dunque, come è di stile in incontri del genere e un brutto colpo alla speculazione che nei giorni scorsi era partita in quarta scommettendo sull'ipotesi di matrimonio.
Il titolo di Piazzetta Cuccia dopo il risultato brillante di martedì (+7%) ha contenuto le perdite (+0,75%) mentre l'istituto guidato da Profumo è stato oggetto di vendite dopo i rialzi dei giorni scoesi (-2,5%).
Le voci possibiliste su una alleanza non sono mancate. <<Per un'integrazione tra Unicredit e Mediobanca teoricamente non ci sarebbero problemi. Almeno in linea teorica non vedo motivi ostativi alla cooperazione tra la più grande banca retail italiana e la più grande banca d'affari del Paese. E' un'ipotesi che ha senso>> ha affermato Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Banco di Sicilia, azionista dell'istituto di Piazza Cordusio.
Più critico Andrea Resti, professore di economia degli intermediari finanziari della Bocconi di Milano secondo il quale: <<Una fusione tra Unicredit e Mediobanca non sarebbe ispirata da una logica industriale limpida, poichè creerebbe delle duplicazioni tutt'altro che banali, ma avrebbe senso da un punto di vista prettamente finanziario. Insomma, per trovare una ratio in un matrimonio del genere <<bisogna fare un pò di dietrologia>>.