Mediobanca riparte da tre
Milano Finanza
Un piano ambizioso, basato sulla riorganizzazione del modello di business in tre aree di attività, con l'obiettivo di raggiungere in tre anni un utile di 1,4 miliardi. Mediobanca, dopo l'introduzione del sistema di governance dualistico,
Un piano ambizioso, basato sulla riorganizzazione del modello di business in tre aree di attività, con l'obiettivo di raggiungere in tre anni un utile di 1,4 miliardi. Mediobanca, dopo l'introduzione del sistema di governance dualistico, l'arrivo alla presidenza di Cesare Geronzi e la redistribuzione dei pesi nel patto di sindacato dopo la cessione del 9,7% da parte di Unicredit, si accinge dunque a varare anche un'importante riorganizzazione interna. Il piano industriale 2009¬ 2011, approvato venerdì 7 marzo dal consiglio di gestione e da quello di sorveglianza, prevede infatti che l'istituto di Piazzetta Cuccia si riorganizzi in tre grandi macro-aree: il Corporate & investment banking (Cib), in cui confluiranno le attività di lending, advisory e capital markets, il Principal investing, che includerà le partecipazioni consolidate a patrimonio netto (Assicurazioni Generali e Rcs MediaGroup) e nuove classi di investimento (merchant banking, private equity e special opportunities), Retail & private banking, sotto il cui cappello ci saranno le attività nel credito al consumo (Compass e Linea), i mutui (Micos Banca) e la gestione dei grandi patrimoni (Banca Esperia e Cmb). Una riorganizzazione finalizzata a rafforzare Mediobanca anche in settori nei quali finora aveva una presenza marginale, come appunto il retail banking o il private equity, ma che invece, contrariamente all'aspettativa di molti, non prevede un'espansione nel leasing né tantomeno un interesse verso Banca Italease. Il piano non stravolgerà comunque l'anima di banca d'affari dell'istituto fondato oltre 60 anni fa da Enrico Cuccia. Le attività di Corporate & investment banking continueranno a rappresentare circa l'80% dei ricavi di Mediobanca, che secondo le previsioni del piano dovrebbero passare da 2,1 miliardi a fine 2009 a 3,1 miliardi alla conclusione del triennio, con una crescita media annua del 14%. Questo anche grazie a urna sempre maggiore internazionalizzazione, considerato che l'istituto guidato da Alberto Nagel e Renato Pagliaro punta sia a rafforzare l'attività di capital market, consolidando la piattaforma lanciata di recente nella City londinese, sia ad accrescere gli impieghi verso le imprese operanti in quei mercati esteri dove Mediobanca è ormai presente da alcuni anni (Francia, Germania e Spagna). Tanto più che il piano prevede l'aumento della componente non domestica degli impieghi dall'attuale 19% al 25%, su un totale di 28 miliardi al 2011. Ma la Mediobanca dei prossimi tre anni non perderà la vecchia anima di holding di partecipazioni, anche se con una filosofia nuova rispetto al passato, sia quello remoto sia quello recente. Se infatti, come spiegato da Nagel nel corso della presentazione del piano, le quote strategiche nelle Generali e in Rcs «non saranno toccate nei prossimi tre anni», le altre partecipazioni saranno gestite in maniera dinamica. Come in parte è stato fatto già nel corso del primo semestre (terminato il 31 dicembre 2007), chiuso con un utile netto di 640,5 milioni (+21,8%) grazie anche ai 170 milioni di profitti realizzati tramite la cessione di azioni disponibili per la vendita per oltre 1 miliardo. La gestione attiva del portafoglio di trading sarà inoltre accompagnata dallo sviluppo delle attività di merchant banking, con l'acquisizione di quote di mino- ranza in medie imprese ad alto potenziale di crescita, o coinvolte in processi di quotazione o di ristrutturazione. In questa attività saranno investiti circa 300 milioni. Altri 500 milioni saranno invece impiegati in attività di private equity, mentre a quelle di special opportunities (come per esempio le ristrutturazioni aziendali) saranno dedicati 300 milioni. Importanti novità anche per quanto riguarda la divisione Retail.& private banking. In particolare nel credito al consumo, il piano prevede l'integrazionr ridia neoacquisita Line. All'interno di Compass l'obiettivo di Mediobanca è diventare nell'arco di un triennio leader di mercato, togliendo il primato a Findomestic.Ma l'aspetto forse più innovati vo del piano industriale 2009¬ 2011 di Mediobanca riguarda lo sviluppo di Micos Banca, l'istituto specializzato in mutui ipotecari che diventerà la base della nuova piattaforma retail di Piazzetta Cuccia. L'obiettivo è dare vita a una «banca light» che utilizzi come modello distributivo sia il canale tradizionale, con l'apertura di 110 filiali leggere nel corso del piano, che diventeranno 220 entro il 2013, sia quello online. La banca retail di Piazzetta Cuccia, che avrà un brand tutto nuovo ma che richiamerà l'appartenenza al gruppo Mediobanca, offrirà prodotti tradizionali come i conti correnti, ma anche carte di pagamento e mutui. Infine, per quanto riguarda il private banking, Compagnie Monegasque de Banque potrebbe valutare acquisizioni all'estero, a partire dalla Svizzera,