Geronzi: "Con Bazoli non c'è nessun problema"
Finanza & Mercati
«Niente di più inverosimile: è un rapporto che dura da anni». Lo ha detto il presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, Cesare Geronzi, nel corso dell'iincontro promosso a Firenze dall'Osservatorio permanente giovani-editori
«Niente di più inverosimile: è un rapporto che dura da anni». Lo ha detto il presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, Cesare Geronzi, nel corso dell'incontro promosso a Firenze dall'Osservatorio permanente giovani-editori, rifererendosi a voci relative a ipotetici «scontri» tra Geronzi e Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza della banca Intesa Sanpaolo.
«Abbiamo avuto valutazioni diverse su accadimenti nel campo della finanza - ha proseguito Geronzi - ma sempre ha prevalso il buon senso e la saggezza di chi ha il dovere di essere saggio. C'è stato un disappunto di Bazoli su una reticenza allorché, definita la fusione con Unicredit, riteneva che Unicredit avesse assunto lo strapotere su Mediobanca e, quindi, su tutta la filiera, in particolare su Generali e Rcs. Il dialogo - ha detto ancora Geronzi - è stato sereno. Abbiamo cercato di spiegarci le ragioni dell'uno e dell'altro, poi ci siamo accorti che i fatti servono più delle parole. E i fatti che si sono realizzati hanno portato lui a verificare l'assoluta indipendenza mia e l'assoluta non volontà dell'ad di Unicredit di attuare prevaricazioni. Questo- ha aggiunto Geronzi - ha rinsaldato ancora di più il rapporto e determinato anche una stabilità e solidità dell'intero sistema».
Geronzi ha poi rivendicato la sua totale estraneità a vicende giudiziarie quali il crack Italcase: «Se noi vivessimo in un Paese - ha affermato - nel quale le responsabilità si accompagnano alle funzioni e alle deleghe che vengono utilizzate, le mie vicende giudiziarie non esisterebbero».
«Abbiamo avuto valutazioni diverse su accadimenti nel campo della finanza - ha proseguito Geronzi - ma sempre ha prevalso il buon senso e la saggezza di chi ha il dovere di essere saggio. C'è stato un disappunto di Bazoli su una reticenza allorché, definita la fusione con Unicredit, riteneva che Unicredit avesse assunto lo strapotere su Mediobanca e, quindi, su tutta la filiera, in particolare su Generali e Rcs. Il dialogo - ha detto ancora Geronzi - è stato sereno. Abbiamo cercato di spiegarci le ragioni dell'uno e dell'altro, poi ci siamo accorti che i fatti servono più delle parole. E i fatti che si sono realizzati hanno portato lui a verificare l'assoluta indipendenza mia e l'assoluta non volontà dell'ad di Unicredit di attuare prevaricazioni. Questo- ha aggiunto Geronzi - ha rinsaldato ancora di più il rapporto e determinato anche una stabilità e solidità dell'intero sistema».
Geronzi ha poi rivendicato la sua totale estraneità a vicende giudiziarie quali il crack Italcase: «Se noi vivessimo in un Paese - ha affermato - nel quale le responsabilità si accompagnano alle funzioni e alle deleghe che vengono utilizzate, le mie vicende giudiziarie non esisterebbero».