Generali, Cardia spiazza Benetton
Milano Finanza
Colpo di scena nella disputa tra Algebris e Edizione Holding sulla nomina del collegio sindacale delle Generali. La Consob, che venerdì 4 aprile aveva chiesto chiarimenti alla società della famiglia Benetton in merito ai rapporti esistenti con Mediobanca, azionista di riferimento della compagnia triestina, ha reso note le motivazioni di tale richiesta.
La posizione dell'authority sui mercati emerge dalla richiesta di informazioni rivolta a Ponzano Veneto che ha però ribadito l'assenza di collegamenti. Si va verso un ulteriore confronto.
Colpo di scena nella disputa tra Algebris e Edizione Holding sulla nomina del collegio sindacale delle Generali. La Consob, che venerdì 4 aprile aveva chiesto chiarimenti alla società della famiglia Benetton in merito ai rapporti esistenti con Mediobanca, azionista di riferimento della compagnia triestina, ha reso note le motivazioni di tale richiesta.
Motivazioni dalle quali emerge con forza la posizione dell'autorità di vigilanza sui mercati in merito all'esistenza di un rapporto di collegamento rilevante tra Ponzano Veneto e Piazzetta Cuccia. Secondo la Consob, infatti, la famiglia Benetton eserciterebbe un controllo congiunto su Mediobanca in virtù della partecipazione del 2,17% al patto di sindacato della banca milanese. Per questo motivo l'authority guidata da Lamberto Cardia si è rivolta a Edizione Holding, chiedendo di comunicare al mercato le ragioni per cui la società, al momento di presentare la lista per il rinnovo del collegio sindacale delle Generali, «non ha rappresentato l'esistenza di un rapporto di collegamento con Mediobanca, pur partecipando a un patto parasociale che consente ai suoi aderenti l'esercizio del controllo congiunto sulla stessa Mediobanca». Secondo la Consob, dunque, i partecipanti al patto di Piazzetta Cuccia esercitano un controllo congiunto sulla banca presieduta da Cesare Geronzi, e per questo motivo tra Edizione Holding e Mediobanca esiste un collegamento rilevante.
Una posizione, quest'ultima, diametralmente opposta a quella della famiglia Benetton. Nella nota diffusa al mercato nella giornata di lunedì 7 aprile, Edizione Holding ha infatti ribadito l'assenza di collegamenti rilevanti con Piazzetta Cuccia, ritenendo di non avere il «potere di determinare, congiuntamente ad altri, sulla base di un accordo contrattuale, le politiche finanziarie e gestionali di Mediobanca». I Benetton si soffermano anche sul concetto di controllo congiunto, nozione estranea al codice civile e al Tuf, ma definito dal principio contabile Ias 24, sottolineando che questo «consiste nella condivisione, stabilita contrattualmente, del controllo di un ' attività economica, per tale dovendosi intendere, ai sensi dello stesso Ias, il potere di determinare, e quindi co-determinare, le politiche finanziarie e gestionali di un'entità, al fine di ottenere benefici dalla sua attivita ». Una fattispecie che, secondo Edizione, non riguarda il patto di sindacato di Mediobanca. Questa posizione è stata condivisa anche dalle stesse Generali (anch'esse peraltro socie del patto di Piazzetta Cuccia con il 2%) nella risposta data alla Consob: «La società non ha trovato alcun riscontro a livello normativo, né ha evidenza del fatto che» la famiglia Benetton, in virtù della sua partecipazione al patto della banca milanese, «eserciti il controllo congiunto su Mediobanca».
Basteranno dunque le precisazioni fatte da Edizione e Generali? Alla luce della posizione espressa dalla Consob, sul mercato c'è chi scommette che l'authority chiederà un supplemento di informativa. Una richiesta che, se la commissione presieduta da Cardia decidesse in tal senso, potrebbe arrivare già nella giornata di oggi. Di certo, qualunque sia la decisione che prenderà la Consob, la querelle è ancora lontana dall'essere risolta, considerato che l'ultima parola potrebbe essere pronunciata solo da un tribunale e che l'hedge fund guidato da Davide Serra, secondo cui i legami tra Edizione e Mediobanca sono rilevanti, starebbe seriamente valutando la possibilità di ricorrervi,
Colpo di scena nella disputa tra Algebris e Edizione Holding sulla nomina del collegio sindacale delle Generali. La Consob, che venerdì 4 aprile aveva chiesto chiarimenti alla società della famiglia Benetton in merito ai rapporti esistenti con Mediobanca, azionista di riferimento della compagnia triestina, ha reso note le motivazioni di tale richiesta.
Motivazioni dalle quali emerge con forza la posizione dell'autorità di vigilanza sui mercati in merito all'esistenza di un rapporto di collegamento rilevante tra Ponzano Veneto e Piazzetta Cuccia. Secondo la Consob, infatti, la famiglia Benetton eserciterebbe un controllo congiunto su Mediobanca in virtù della partecipazione del 2,17% al patto di sindacato della banca milanese. Per questo motivo l'authority guidata da Lamberto Cardia si è rivolta a Edizione Holding, chiedendo di comunicare al mercato le ragioni per cui la società, al momento di presentare la lista per il rinnovo del collegio sindacale delle Generali, «non ha rappresentato l'esistenza di un rapporto di collegamento con Mediobanca, pur partecipando a un patto parasociale che consente ai suoi aderenti l'esercizio del controllo congiunto sulla stessa Mediobanca». Secondo la Consob, dunque, i partecipanti al patto di Piazzetta Cuccia esercitano un controllo congiunto sulla banca presieduta da Cesare Geronzi, e per questo motivo tra Edizione Holding e Mediobanca esiste un collegamento rilevante.
Una posizione, quest'ultima, diametralmente opposta a quella della famiglia Benetton. Nella nota diffusa al mercato nella giornata di lunedì 7 aprile, Edizione Holding ha infatti ribadito l'assenza di collegamenti rilevanti con Piazzetta Cuccia, ritenendo di non avere il «potere di determinare, congiuntamente ad altri, sulla base di un accordo contrattuale, le politiche finanziarie e gestionali di Mediobanca». I Benetton si soffermano anche sul concetto di controllo congiunto, nozione estranea al codice civile e al Tuf, ma definito dal principio contabile Ias 24, sottolineando che questo «consiste nella condivisione, stabilita contrattualmente, del controllo di un ' attività economica, per tale dovendosi intendere, ai sensi dello stesso Ias, il potere di determinare, e quindi co-determinare, le politiche finanziarie e gestionali di un'entità, al fine di ottenere benefici dalla sua attivita ». Una fattispecie che, secondo Edizione, non riguarda il patto di sindacato di Mediobanca. Questa posizione è stata condivisa anche dalle stesse Generali (anch'esse peraltro socie del patto di Piazzetta Cuccia con il 2%) nella risposta data alla Consob: «La società non ha trovato alcun riscontro a livello normativo, né ha evidenza del fatto che» la famiglia Benetton, in virtù della sua partecipazione al patto della banca milanese, «eserciti il controllo congiunto su Mediobanca».
Basteranno dunque le precisazioni fatte da Edizione e Generali? Alla luce della posizione espressa dalla Consob, sul mercato c'è chi scommette che l'authority chiederà un supplemento di informativa. Una richiesta che, se la commissione presieduta da Cardia decidesse in tal senso, potrebbe arrivare già nella giornata di oggi. Di certo, qualunque sia la decisione che prenderà la Consob, la querelle è ancora lontana dall'essere risolta, considerato che l'ultima parola potrebbe essere pronunciata solo da un tribunale e che l'hedge fund guidato da Davide Serra, secondo cui i legami tra Edizione e Mediobanca sono rilevanti, starebbe seriamente valutando la possibilità di ricorrervi,