"Amico di Bazoli, d'accordo con Tremonti"

Libero Mercato

Si è detto d'accordo con il ministro Giulio Tremonti, riguardo al prezzo del petrolio, e ha rivendicato amicizia con il banchiere Giovanni Bazoli, al di là dell'epica giornalistica che li dipinge come eterni «duellanti» nel mondo della finanza. Il presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca,

Si è detto d'accordo con il ministro Giulio Tremonti, riguardo al prezzo del petrolio, e ha rivendicato amicizia con il banchiere Giovanni Bazoli, al di là dell'epica giornalistica che li dipinge come eterni «duellanti» nel mondo della finanza. Il presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, Cesare Geronzi, ha così risposto alle domande del direttore della Stampa, Giulio Anselmi, e degli studenti che hanno preso parte a un incontro organizzato dall'osservatorio Giovani Editori. Nel costo del petrolio c'è qualcosa che non torna? «Io la penso come lei e, per fortuna, la pensa così anche il ministro Tremonti, che certamente alcune discrasie vorrà eliminarle e, secondo me, fa bene a farlo», ha detto Geronzi. Mentre sul «duello» con Bazoli, il banchiere ha detto che non c'è «niente di più inverosimile: abbiamo avuto valutazioni diverse su accadimenti nel campo della finanza, ma sempre ha prevalso il buon senso e la saggezza». E questo «ha rinsaldato ancora di più il rapporto». Geronzi non si è tirato indietro nemmeno di fronte alle domande sulle vicende giudiziarie (Parmalat, in particolare). «Se noi vivessimo in un Paese nel quale le responsabilità si accompagnano alle funzioni e alle deleghe che vengono utilizzate, le mie vicende giudiziarie non esisterebbero», ha sentenziato Geronzi, sicuro che «si può provare che io non abbia fatto né concorso a fare alcunché». Di fronte alle accuse subite, però, il banchiere non nasconde l'amarezza, senza però cadere nel vittimismo: «Ognuno deve portare la sua croce e, se la croce che è stata destinata a me è questa, me la tengo ben stretta perché altre sono le croci che fanno male»