Mediobanca, ritorno al futuro

Italia oggi

Si alla governance tradizionale, ma con innovazioni

Utile in calo nel primo trimestre, ma con un dato assai migliore rispetto alle attese degli analisti: con questo viatico, l'assemblea di Mediobanca, durata oltre sei ore, ha ieri definito il suo nuovo assetto interno, con il varo del nuovo cda di 23 componenti, che ha poi assegnato le deleghe, prima tra tutte quella di presidente a Cesare Geronzi, che già rivestiva lo stesso ruolo nel consiglio di sorveglianza della vecchia Mediobanca con sistema duale.
L'istituto di piazzetta Cuccia ha dunque registrato un utile netto di 309,9 milioni di euro, -20,5% rispetto all'analogo periodo 2007, ma assai migliore delle attese; le cedole saranno staccate il 27 novembre. I ricavi complessivi si sono attestati
a 593,7 milioni, -13,4%. Sostanzialmente stabili i ricavi bancari, a 498 milioni (-3%). Il margine d'interesse si è attestato a 223 milioni (+7%), trainato dal corporate investment banking. Lc commissioni nette sono ammontate a 111 milioni, -7%, con il rallentamento dell'attività di investment banking compensato dalla dinamica positiva del credito al consumo. L'attività di trading & risultata in forte calo rispetto all'esercizio precedente: 900 mila euro contro 72,5 milioni del primo trimestre 2007-2008. La liquidità del gruppo si è ulteriormente rafforzata con 15 miliardi di nuova raccolta negli ultimi 15 mesi (da 13 mld a giugno 2008) e tesoreria a 11 miliardi (da 10 mld a giugno 2008). Infine il core tier a giugno si è attestato al 10,3% e il Total capital ratio all'11,9%.
Piazzetta Cuccia ha anche comunicato di aver chiuso tutte le posizioni in essere con Lehman brothers. Dopo il via libera ai numeri, l'assemblea ha anche varato la nuova governance. Contro il nuovo statuto si sono espressi alcuni fondi esteri, perché gli scopi della modifica statutaria ((non sono chiari e in consiglio di amministrazione non ci sono abbastanza consiglieri indipendenti).
Nonostante questo, il provvedimento passato a larghissima maggioranza. Non prima, però, che Geronzi spiegasse all'assemblea le ragioni del cambiamento. Niente dietrologie ne lotte interne di potere alla base del cambio di modello di corporate governance, ha precisato. Geronzi ha ribadito poi che questo non è un ritorno al tradizionale. "Il nostro statuto è una novità in senso assoluto. La partecipazione del management in consiglio è per noi un vanto assoluto, è questa la novità che abbiamo portato", ha detto "Se foste stati attenti alle iniziative adottate dalle autorità", ha poi spiegato rivolgendosi sia ai piccoli azionisti che ai giornalisti, "vi sareste accorti che di tutt'altro si trattava che di beghe personali tra il presidente del consiglio di sorveglianza e i1 dottor Nagel".
Geronzi ha ricordato che Mediobanca ha adottato il dualistico nel luglio 2007, ma le norme applicative della relativa legge furono emanate nel maggio dell'anno successivo. Norme che "hanno in qualche modo creato delle criticità all'adozione del sistema dualistico", in quanto hanno modificato la natura del cds.
Dopo l'assemblea, si è riunito per circa mezz'ora il cda, che ha ratificato il nuovo modello di gevernance e ha distribuito le deleghe. Nel cda ha fatto il suo debutto Marina Berlusconi, nominata consigliere d'amministrazione. Cesare Geronzi è stato nominato presidente, Marco Tronchetti Provera e Dieter Rampl vice presidenti, Alberto Nagel amministratore delegato e Renato Pagliaro direttore generale. Il comitato esecutivo è composto da Geronzi, Nagel, Pagliaro, Maurizio Cereda, Massimo Di Carlo, Francesco Saverio Vinci, Vincent Bolloré, Angelo Casò ed Eric Strutz. Il comitato nomine è composto da Geronzi, Rampl, Tronchetti, Nagel, Pagliaro e Bolloré; sarà integrato, per le sole competenze consultive relative alle nomine interne, dal considiere indipendente Roberto Bertazzoni. Il comitato remunetazioni è composto da Geronzi, Tarak Ben Ammar, Bertazzoni, Bolloré, Casò, Carlo Pesenti e Jonella Ligresti. Il comitato per il controllo interno è composto da Casò, Ben Ammar e Bertazzoni.
Nonostante le novità nella governante e i dati di bilancio il titolo non ha brillato a piazza Affari, complice l'ondata di vendite di titoli del settore bancario. Piazzetta Cuccia ha chiuso a 8,51 euro (-1,05%).