Mediobanca, conti anticrisi. Svolta governance
Il Corriere della Sera
Geronzi: sosterremo la ripresa economica del Paese. Utili a 310 milioni. Piazzetta Cuccia Addio al duale
MILANO - Lo ha detto in assemblea e rimarcato al termine delle sei ore di riunione con i soci: "Mediobanca è il perno del sistema italiano", e "sosterrà la ripresa del Paese". Cesare Geronzi, presidente di Piazzetta Cuccia, ha voluto così sottolineare il ruolo centrale dell'istituto e l'occasione è stata l'assise che ha approvato la nuova governance, "una novità in assoluto".
Per Mediobanca il giorno della svolta sul governo societario, cominciato alle 8.30 con l'approvazione dei risultati trimestrali e dell'utile per 310 milioni, si è chiuso ieri pomeriggio tardi con l'addio al dualistico e la nomina di consiglio e collegio sindacale. Rispettando il copione scritto nelle scorse settimane, le novità nel board sono poche: Marco Tronchetti Provera è stato nominato vicepresidente (è il primo della storia di Piazzetta Cuccia in rappresentanza dei soci industriali) insieme a Dieter Rampl, in consiglio entrano Marina Berlusconi per Fininvest e Marco Parlangeli (per la lista di minoranza presentata da Mps), mentre alla presidenza dei sindaci è eletto Marco Reboa (lista Carisbo).
Rispetto poi allo statuto già delineato, con i cinque top manager nel consiglio a 23 componenti e in maggioranza nel comitato esecutivo, la sola novità di rilievo, conseguente a un'osservazione di Bankitalia, è il comitato nomine a geometria variabile: ai sei componenti che deliberano sulle nomine nelle partecipazioni strategiche (Generali, Rcs e Telco), si aggiunge un indipendente per le proposte relative a quelle interne. Sulla nuova governance - (approvata ma con il "no" di fondi internazionali che rappresentano circa l'1,4%) Geronzi ha detto che il cambio non è motivato da «beghe personali fra il presidente e l'amminismtore delegato Alberto Nagel», né da obiettivi «personali»: "nonostante nessuno ci creda, non ho intenzione né voglia di essere vicepresidente e neanche consigliere delle Generali. Non intendo fare nulla di più del presidente di Mediobanca. Bensì trova ragione nelle "iniziative adottate dalle autorità". Ha ricordato che Mediobanca «ha adottato il dualistico nel luglio 2007 e 1'8 marzo di quest'anno sono state emanate norme che hanno creato criticità nella gestione del sistema» a doppio board. Il consiglio di sorveglianza è diventato una sorta di collegio sindacale allargato, con responsabilità che nessuno voleva. Intervenire è stata una "questione di funzionalità. E il risultato non è un ritorno al passato, ma una "novità in assoluto. La presenza dei manager in consiglio è per noi un vanto. Ciò che c'era di buono nel dualistico l'abbiamo tenuto". Abbiamo detto: chiudiamo subito perché altri problemi "incombono, incombe la crisi di sistema. Dobbiamo essere compatti e uniti senza personalismi e competizioni".
E in un contesto critico come l'attuale, ha sottolineato Geronzi, «Mediobanca ha una posizione straordinariamente importante, è al centro dell'attenzione economico-finanziari del Paese, vocata a sostenere l'attività produttiva. Con altre grandi banche dovremo sostenere la ripresa economica italiana». Un compito che certo l'istituto può assumere, forte dei risultati e della situazione patrimoniale, ma sempre in linea con la sua natura di banca d'affari che, ha sottolineato Nagel a proposito dell'operazione Telco, risponde a "logiche precise di investimento", e non alla politica, che non c'entra, né in quell'occasione né mai".
Logiche che "pagano" in termini di risultato: Mediobanca, che al 30 giugno ha chiuso il bilancio con profitti in aumento a oltre un miliardo, ha terminato il trimestre a fine settembre in controtendenza: l'utile netto cala del 20%, molto meno rispetto mercato e alle previsioni degli analisti la liquidità del gruppo è rafforzata, la qualità degli attivi è inalterata sebbene il profilo di rischio sia di gran lunga peggiorato, la base patroniale è solida, superiore a quanto richiesto alle banche italiane e fra le migliori d'Europa. "Il nostro Core-Tieri oggi è oltre il 10%, ha detto Nagel, che ha concluso: «Nel complesso è stato un trimestre positivo o molto positivo all'interno di uno scenario molto negativo. Anche alla prova di un inizio di crisi seria, il business si è confermato solido».