Unicredit-Capitalia al varo la fusione sul tavolo di Draghi
La Repubblica
Prodi e Padoa-Schioppa: operazione positiva per il Paese. Profumo e Geronzi hanno presentato l'operazione a Bankitalia, Consob e Antitrust. Incontro con il ministro del Tesoro. Domani mattina i consigli d'amministrazione
ROMA—I consigli di amministrazione domani daranno il via libera formale, ma la gestazione di Unicredito-Capitalia è già entrata nel vivo. I due " padrini", il presidente di Capitalia, Cesare Geronzi, e l'ad di Unicredit, Alessandro Profumo, ieri si sono sottoposti ad un vero proprio tour de force nella capitale presentando il progetto a tutte le autorità competenti: prima in Banca d'Italia, poi in Consob e all'Antitrust, quindi all'Isvap. C'è stato tempo anche per un incontro con il ministro dall'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa.
Ai due banchieri sono arrivati apprezzamenti e quasi nessuna obiezione e proprio Padoa-Schioppa ha sottolineato come «il fatto che uno dei primigruppi al mondo nasca attraverso la crescita interna e aggregazioni da una banca italiana, sia un fatto positivo per il paese. Ora possiamo parlare di un campione europeo se non mondiale». Ottima accoglienza confermata anche dal premier Romano Prodi: «Non li hoincontrati, però ripeto in questo caso quello che ho detto rispetto a precedenti fusioni bancarie e cioè che il rafforzamento delle istituzioni italiane è positivo per il paese. C'è un augurio che faccio: avendo noi ora due grande banche italianea livello europeo, spero che queste accompagnino in tutto i l mondo le nostre imprese».
L'accordo va limato nei dettagli prima delle riunioni parallele dei board a Roma e Milanopreviste per domani mattina (Capitalia dovrà convocare anche il patto di sindacato). Nel pomeriggio poi una conferenza stampa congiunta svelerà l'intero progetto. Quel che è già certo è che il nuovo gruppo si chiamerà Unicredit, avrà sede legale a Roma e manterrà alcuni marchi storici (Banca di Roma, Unicredit e Banco di Sicilia).
Soprattutto è ormai ufficiale che nel nuovo progetto non farà parte l'ad di Capitalia Matteo Arpe: «È evidente che per me si conclude un progetto, i cui risultati sono alla base di uno nuovo, ben più rilevante, che si sta aprendo per la banca» ha dichiarando al termine di uno dei suoi ultimi giorni di lavoro invia Minghetti e preannunciando di fatto le imminenti dimissioni.
Il nuovo gruppo da poco meno 100 miliardi di capitalizzazione, l0 mila fìliali in Europa e 170 mila dipendenti nasce senza grande preoccupazioni Antitrust. Le sovrapposizioni sembrano minime, concentrare nel centro Italia. Così gli analisti guardano alle possibili sinergie, intorno al miliardo di euro, ottenibili soprattutto sul fronte dei costi. Razionalizzazioni che preoccupano i sindacati: parlano di 6 - 8000 esuberi, sugli oltre l00 mila dipendenti italiani. Domani sarà anche reso noto il concambio tra i due titoli (le azioni sono rimaste sospese tutta la giornata) e la formula scelta per evitare che il nuovo gruppo abbia un peso eccessivo in Mediobanca.
Ai due banchieri sono arrivati apprezzamenti e quasi nessuna obiezione e proprio Padoa-Schioppa ha sottolineato come «il fatto che uno dei primigruppi al mondo nasca attraverso la crescita interna e aggregazioni da una banca italiana, sia un fatto positivo per il paese. Ora possiamo parlare di un campione europeo se non mondiale». Ottima accoglienza confermata anche dal premier Romano Prodi: «Non li hoincontrati, però ripeto in questo caso quello che ho detto rispetto a precedenti fusioni bancarie e cioè che il rafforzamento delle istituzioni italiane è positivo per il paese. C'è un augurio che faccio: avendo noi ora due grande banche italianea livello europeo, spero che queste accompagnino in tutto i l mondo le nostre imprese».
L'accordo va limato nei dettagli prima delle riunioni parallele dei board a Roma e Milanopreviste per domani mattina (Capitalia dovrà convocare anche il patto di sindacato). Nel pomeriggio poi una conferenza stampa congiunta svelerà l'intero progetto. Quel che è già certo è che il nuovo gruppo si chiamerà Unicredit, avrà sede legale a Roma e manterrà alcuni marchi storici (Banca di Roma, Unicredit e Banco di Sicilia).
Soprattutto è ormai ufficiale che nel nuovo progetto non farà parte l'ad di Capitalia Matteo Arpe: «È evidente che per me si conclude un progetto, i cui risultati sono alla base di uno nuovo, ben più rilevante, che si sta aprendo per la banca» ha dichiarando al termine di uno dei suoi ultimi giorni di lavoro invia Minghetti e preannunciando di fatto le imminenti dimissioni.
Il nuovo gruppo da poco meno 100 miliardi di capitalizzazione, l0 mila fìliali in Europa e 170 mila dipendenti nasce senza grande preoccupazioni Antitrust. Le sovrapposizioni sembrano minime, concentrare nel centro Italia. Così gli analisti guardano alle possibili sinergie, intorno al miliardo di euro, ottenibili soprattutto sul fronte dei costi. Razionalizzazioni che preoccupano i sindacati: parlano di 6 - 8000 esuberi, sugli oltre l00 mila dipendenti italiani. Domani sarà anche reso noto il concambio tra i due titoli (le azioni sono rimaste sospese tutta la giornata) e la formula scelta per evitare che il nuovo gruppo abbia un peso eccessivo in Mediobanca.