È nata Unicredit, la superbanca italiana

Adige

Il Cda di Unicredit e Capitalia hanno dato il via libera alle nozze. Nasce così la prima banca di Eurolandia per capitalizzazione.

Il Cda di Unicredit e Capitalia hanno dato il via libera alle nozze. Nasce così la prima banca di Eurolandia per capitalizzazione. Manterrà il nome di Unicredit. «Sono soddisfatto» ha dichiarato il presidente di Capitalia Cesare Geronzi. «È una grande operazione» gli ha fatto eco l'amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo. Ambiziosi gli obiettivi della nuova superbanca.
Punta ad una crescita media annua degli utili per azione pari a circa il 17% da qui al 2009, una progressione che fa presumere agli analisti un utile aggregato di oltre 8 miliardi di euro pro forma già a partire dalla fine del 2007. Prevede poi un dividendo per azione in progressiva crescita negli anni con l'aumentare degli utili e l'integrazione degli sportelli. I numeri danno la misura dell'operazione, che si concretizza in una fusione per incorporazione di Capitalia in Unicredit. La nuova aggregazione avrà una capitalizzazione complessiva di quasi 100 miliardi, una presenza di sportelli in 30 paesi, filiali in 17 e clienti per 40-45 milioni. La sede legale passerà da Genova a Milano. Ancora, le attività di Capitalia saranno integrate nelle attuali Divisioni Unicredit, di cui verrà adottato come già nell'acquisizione di Hvb, il modello divisionale composto da tre grandi settori, mentre l'offerta di servizi retail avverrà in Italia attraverso Unicredit Banca, Banca di Roma e Banco di Sicilia, ciascuna operando nelle rispettive aree di influenza geografica (Nord, Centro-Sud e Sicilia): le sovrapposizioni sono «limitate». Quindi lasciano prevedere pochi esuberi, fra i 6 e gli 8 mila secondo fonti sindacali ma che saranno incentivati a uscire, in un gruppo colossale con 115 mila addetti in Italia e 170 mila nel mondo.
La nuova Unicredit prevede poi costi di integrazione stimati di circa 1,1 miliardi di euro, 1,2 miliardi le sinergie lorde previste per il 2010, di cui circa il 68% derivanti da minori costi. Oltre il 50% dei ricavi saranno generati al di fuori dell'Italia, mentre l'unione delle reti nel paese supererà i 5.000 sportelli, oltre 9 mila considerando l'estero.
La fusione vedrà riconoscere per gli attuali azionisti di Capitalia, sul piano del concambio, 1,12 azioni Unicredit per ciascuna di Piazza Cordusio: all'azione dell'istituto capitolino è stato quindi riconosciuto da Milano un valore di circa 8,41 euro ai valori di riferimento di Borsa di venerdì scorso, allorché Unicredit chiuse a 7,51 e Capitalia a 7,97. Cifre diverse ovviamente sul piano delle capitalizzazioni, con Unicredit che venerdì capitalizzava 78,4 miliardi e Capitalia 20,6 prima dello stop alle contrattazioni. Unicredit, che ora ha un cda di 23 consiglieri che diverranno 24 vedrà l'ingresso nell'organismo di 4 rappresentanti di Capitalia: Cesare Geronzi che sarà vicepresidente, Salvatore Ligresti (FonSai), Donato Fontanesi (Manodori) e Salvatore Mancuso (Regione Sicilia).
Cesare Geronzi con la vicepresidenza avrà le deleghe sulle partecipazioni in Mediobanca, dove il nuovo aggregato bancario si impegna a scendere entro fine 2007 al 9,39% cedendo quindi oltre l'8%, Generali, Rcs e Pirelli.