Mediobanca, Geronzi al vertice
Il Messaggero
L'assemblea dei soci ha approvato il modello duale. Il neopresidente: «Pronti per nuove sfide». Eletto il nuovo cda che lunedì nominerà Galateri nel consiglio di gestione. L'organo operativo, vista la fase di rodaggio, potrebbe durare anche solo un anno. Per le minoranze eletti Denozza e Zunino
MILANO - Mediobanca svolta adottando il modello societario duale. Cesare Geronzi è stato eletto ieri dall'assemblea presidente del consiglio di sorveglianza (cda) che nel primo pomeriggio di lunedì prossimo nominerà il consiglio di gestione (cdg). In considerazione della fase nuova di rodaggio, l'organo operativo formato dai manager, potrebbe avere un mandato ridotto, anche solo un anno. Al vertice, quindi, salvo colpi di scena, dovrebbe essere confermato l'attuale numero uno Gabriele Galateri di Genola, forse come indipendente se si opterà per un cdg di 5 membri, con Alberto Nagel consigliere delegato e Renato Pagliaro direttore generale. Negli ambienti finanziari, però, anche in relazione alla brevità del mandato, si guarda verso un ritomo di Galateri a Torino, in Fiat. Ieri prima degli ultimi esecutivo e consiglio di Mediobanca versione monistica, che hanno preceduto l'assemblea, ci sarebbe stato un colloquio a quattr'occhi fra Geronzi e Galateri - che ha fatto slittare di una decina di minuti i due organi - probabilmente chiarificatore rispetto alle ipotesi di una non riconferma dell'attuale numero uno. «Sapete che è una persona molto capace, quindi...» ha detto Vincent Bolloré, leader dei soci francesi che sembrava caldeggiassero un ricambio al vertice gestionale: la frase mozzata di proposito del finanziere parigino lascia intendere invece una evoluzione diversa. E per Tarak Ben Ammar, ambasciatori dei francesi presso l'establishment politico-finanziario italiano, «Galateri è stato un presidente fantastico, è entrato quando eravamo in Borsa a 7 euro e siamo a 17 euro». Del resto lo stesso Galateri, durante l'assemblea non ha fatto mistero dell'intenzione di voler restare assieme alla squadra. «L'istituto ha funzionato bene, ha detto, negli ultimi quattro anni abbiamo lavorato in sintonia con Nagel e Pagliaro, siamo molto soddisfatti, siamo pronti a continuare a farlo». L'assemblea dei soci di piazzetta Cuccia, presente il 63,5% del capitale, ha approvato in sede straordinaria il nuovo statuto basato sul doppio consiglio e ha dato mandato al cdg di fare tre aumenti di capitale di cui uno riservato ad investitori professionali. E in seduta ordinaria ha nominato il nuovo cda: oltre a Geronzi alla presidenza e agli altri 18 membri indicati dal patto, per le minoranze, sono stati eletti Francesco Denozza della lista del fondo Usa Amber - salito al 2,9% ("da nostra lista è degli investitori istituzionali") e Luigi Zunino della lista del suo gruppo. Sulla nomina di Galateri al vertice del cdg, il neopresidente dell'organo di indirizzo non ha detto nulla, rimettendo la decisione al prossimo cda. Geronzi ha sottolineato che garantire gli equilibri in piazzetta Cuccia è «assolutamente un compito fondamentale. Siamo pronti per le nuove sfide» precisando che i punti cardinali saranno «crescita, stabilità e amicizia con tutti». Un messaggio rivolto probabilmente a Intesa Sanpaolo con cui è in atto il braccio di ferro sulla presunta concentrazione di potere creata da Unicredit- Capitalia su Mediobanca e Generali. «Sarà una nuova Mediobanca sulla scia della tradizione», ha detto il neopresidente che è anche presidente del patto di sindacato, «è un cambiamento molto efficace, cambiano le cose, cambiano gli ordini, i sistemi organizzativi, questa è un'organizzazione adatta ai tempi». Il neo vicepresidente dell'organo di indirizzo Dieter Rampl che è presidente di Unicredit, l'ha definito «un cambio storico». Galateri durante l'assemblea, ha qualificato la svolta societaria della banca d'affari «un momento storico. Sono 60 anni che funziona con una governance voluta da Cuccia quando iniziò la banca nel '46». A proposito del duale, per Galateri garantisce «una chiara, evidente, trasparente» distinzione fra controllo e gestione. Ma «come tutte le cose umane», ha aggiunto, «dipende poi dagli uomini». Per il futuro l'attuale numero uno ha auspicato possa continuare il percorso fatto finora. Il direttore generale Nagel ha escluso «a breve» motivi particolari perchè il futuro cdg possa esercitare la delega ricevuta di aumentare il capitale. «Nei prossimi 5 anni o di più potrebbero succedere operazioni di mercato e occorre dotare di questa opzione la banca».