Mediobanca, Geronzi sempre più vicino alla presidenza del patto di sorveglianza
Il Mattino
L'appuntamento è per domani pomeriggio. Si riunisce il Patto di sorveglianza di Mediobanca (che controlla il 47,9% del capitale) e cresce l'attesa per la definizione della lista dei candidati al consiglio dopo la fusione tra Unicredit e Capitalia e su cui dovranno pronunciarsi i soci di Piazzetta Cuccia il 27 giugno.
L'appuntamento è per domani pomeriggio. Si riunisce il Patto di sorveglianza di Mediobanca (che controlla il 47,9% del capitale) e cresce l'attesa per la definizione della lista dei candidati al consiglio dopo la fusione tra Unicredit e Capitalia e su cui dovranno pronunciarsi i soci di Piazzetta Cuccia il 27 giugno. Da quanto si apprende la riunione del patto sarà preceduta da un incontro ristretto. Nel nuovo accordo di sindacato la lista di maggioranza presentata dal Patto è di 21 candidati. Il capolista, che è il naturale candidato alla presidenza, sarà Cesare Geronzi, già presidente di Capitalia.
Alle banche spettano sei candidature: sembrano certi Dieter Rampl, Fabrizio Palenzona, Ennio Doris, Eric Struz. Incerto Berardino Libonati mentre Gianfranco Gutty dovrebbe prendere il posto dell'ad di Unicredit, Alessandro Profumo che sarebbe intenzionato a fare un passo indietro. Ai soci industriali spetta indicare altri sette nomi (tra questi dovrebbero esserci Gilberto Benetton, Giancarlo Cerutti, Jonella Ligresti, Carlo Pesenti, Marco Tronchetti Provera, Roberto Colaninno) e quattro ai francesi (Antoine Bernheim, Vincent Bolloré, Jean Azema e Tarak Ben Ammar).
Alle banche spettano sei candidature: sembrano certi Dieter Rampl, Fabrizio Palenzona, Ennio Doris, Eric Struz. Incerto Berardino Libonati mentre Gianfranco Gutty dovrebbe prendere il posto dell'ad di Unicredit, Alessandro Profumo che sarebbe intenzionato a fare un passo indietro. Ai soci industriali spetta indicare altri sette nomi (tra questi dovrebbero esserci Gilberto Benetton, Giancarlo Cerutti, Jonella Ligresti, Carlo Pesenti, Marco Tronchetti Provera, Roberto Colaninno) e quattro ai francesi (Antoine Bernheim, Vincent Bolloré, Jean Azema e Tarak Ben Ammar).