Mediobanca: Cesare Geronzi sarà presidente
Il Giornale di Brescia
Da re della finanza romana a Piazzetta Cuccia! Per Cesare Geronzi un mese intenso, che lo ha visto passare dalla presidenza di Capitalia a quella del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, con un breve stop sulla poltrona di vicepresidente di Unicredit Group sulla scia del matrimonio tra l'Istituto romano e quello guidato da Alessandro Profumo.
Da re della finanza romana a Piazzetta Cuccia! Per Cesare Geronzi un mese intenso, che lo ha visto passare dalla presidenza di Capitalia a quella del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, con un breve stop sulla poltrona di vicepresidente di Unicredit Group sulla scia del matrimonio tra l'Istituto romano e quello guidato da Alessandro Profumo. Il suo posto nel cda del neonato colosso bancario sarà preso da Berardino Libonati. Era già tutto scritto negli accordi presi con Piazza Cordusio a metà maggio. E ieri, il patto che controlla Mediobanca lo ha formalmente indicato come nuovo presidente di Mediobanca. Settantadue anni, di Marino, la carriera di Geronzi prende il via nell'ufficio studi della Banca d'Italia, da dove all'inizio degli Anni '80 transita prima al Banco di Napoli e poco dopo alla direzione generale della Cassa di risparmio di Roma, vera cassa di compensazione del potere finanziario della capitale. Da lì, tra il 1986 e il 1991, conduce una campagna di conquista che passa per il Banco di Santo Spirito e il Banco di Roma per arrivare alla creazione della Banca di Roma. Banche dell'Iri, banche politiche. Una rete fitta di rapporti, attentamente bipartisan. Nel 2002 il disegno si compie, con Capitalia che incorpora anche Banca nazionale dell'agricoltura, Mediocredito centrale, Banco di Sicilia, Bipop Carire. Non tutti istituti in buona salute, ma ottimi per consolidare i rapporti e stringere un'alleanza con il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. Un'intesa che si infrangerà sul no di Palazzo Koch alla fusione con Antonveneta.