In Mediobanca inizia l'era Geronzi

La Repubblica

Lunedì la prima riunione del nuovo organo per indicare il consiglio di gestione ristretto a quattro manager interni alla banca

MILANO - Mediobanca fase due. L' assemblea straordinaria approva l'adozione del sistema duale e vota il nuovo consiglio di sorveglianza, con Cesare Geronzi presidente. I due posti riservati alle minoranze se li dividono Zunino e Amber, dopo un testa a testa che ha fatto emergere qualche sorpresa nell'azionariato. E lunedì, in anticipo sui tempi, il consiglio si riunirà per indicare l'organo di gestione, dal quale è sempre più lontano Gabriele Galateri, che ha ricevuto l'encomio dei soci francesi: «È stato un presidente fantastico, è entrato quando il titolo era a 7 euro, oggi siamo a 17», ha detto Vincent Bolloré. La marcia dell'azione garantirebbe una buona uscita anche al manager ex Fiat: se gli fossero monetizzate le stock option, oggi intascherebbe una plusvalenza da 12 milioni. Galateri pare diretto alla presidenza Telecom, mentre Alberto Nagel e Renato Pagliaro guideranno il consiglio di gestione composto da 4 "interni". L'unica sorpresa dell'assemblea, che ha introdotto il voto per lista, era lo scrutinio. Tale aspetto ha gonfiato a livelli record l'adesione: del 69,9% di titoli depositati, ha votato le liste oltre il 66%, per l'assenza dell'1,8% di Fiat e piccole quote di Zunino, Zannoni e Dassault. La lista uno, del patto di sindacato, ha raccolto il 53,8% del capitale: il 51,5% di azioni vincolate più l'1% in capo a Fininvest e lo 0,5% di Marcellino Gavio. La lista uno nomina 19 dei 21 consiglieri, compreso il banchiere di Capitalia. La seconda lista, proposta dal fondo statunitense Amber, partiva dal 2,93% (quota arrotondata dal 2,1% precedente). E ha convinto decine di investitori istituzionali, portatori di quote minori ma che insieme hanno totalizzato il 6,1% di consensi (solo lo 0,36% erano fondi italiani). La terza lista, presentata dal gruppo Zunino, ha ottenuto il 5,79%: il 2,93% dell'immobiliarista (meno del 3,7% dichiarato, benché sia stata smentita l'ipotesi di alleggerimenti), più un determinante 1,9% portato dal broker francese Oddo, in passato spesso in affari con Vincent Bolloré e con Axa. Hanno poi votato Zunino il fondo K Capital, le gestioni del Crédit Agricole e uno 0,3% di azioni dei fondi Intesa Sanpaolo, a conferma dei legami operativi tra il gruppo e l'immobiliarista (un pacchetto della sua Tradim è anche in pegno alla banca di Milano-Torino). A seguito di questi risultati i leader delle due liste, Luigi Zunino e il professor Francesco Denozza, sono stati nominati consiglieri. Nel pomeriggio in Piazzetta Cuccia ha fatto visita il presidente uscente del patto di sindacato, Piergaetano Marchetti, che s'è trattenuto un' ora con Geronzi. «Sarà una nuova Mediobanca, nella scia della tradizione. Sono molto soddisfatto», ha detto il banchiere romano, che guiderà anche il patto, di durata biennale e che dovrebbe non essere rinnovato. Geronzi si è dato per «compito fondamentale» il mantenimento degli equilibri nella merchant, anche dopo la fusione Unicredit-Capitalia. Il consulto con Marchetti verteva sui tempi di deposito del verbale, rapidi così da fare anticipare a lunedì la riunione della sorveglianza.