Il gran giorno di Geronzi nel tempio della finanza laica

La Stampa

Mediobanca: oggi le indicazioni sul consiglio di sorveglianza. La sede di Mediobanca a Milano accoglierà Cesare Geronzi, il più romano dei banchieri che ha pilotato le nozze fra Capitalia e l'Unicredit di Alessandro Profumo

Salvo sorprese, anzi sorpresone, dell'ultimo minuto, quello di oggi sarà il giorno di Cesare Geronzi. Il banchiere più romano che c'è sarà ufficialmente proposto dai grandi soci di Mediobanca al soglio più milanese della scena finanziaria, la poltrona di presidente di Piazzetta Cuccia, il suo nome infatti dovrebbe essere messo in cima alla lista dei 21 componenti del consiglio di sorveglianza che oggi verrà messa a punto dapprima in una riunione tra i rappresentanti dei tre gruppi del patto e quindi portata al giudizio di una assemblea plenaria dei grandi soci che, tra l'altro, dovranno dare il via libera alle nuove regole del patto messe a punto la settimana scorsa dal direttivo, adeguato alla governance duale adottata, alla fusione di UniCredit e Capitalia, all'uscita di scena di alcuni soci.
Scadrà a fine 2009 e sarà rinnovato biennalmente. I nodi sulla lista da presentare all'assemblea del 27 giugno, grazie alle consultazioni che il presidente del sindacato Piergaetano Marchetti ha portato avanti nei giorni scorsi, dovrebbero essere pressoché sciolti. Ci potrebbe nel frattempo essere una seconda lista espressione delle minoranze, rappresentate dai soci senza azioni sindacate, come il Gruppo Zunino e il fondo Amber Capital e da altri anche al di sotto della soglia del 2%. A ieri tale lista non era ancora stata presentata e ci sarà tempo per farlo fino a domani. In tal caso, visto che il consiglio di sorveglianza prevede 21 posti, due dovranno essere liberati a loro favore, col «sacrifìcio» di un consigliere ai soci del gruppo A, vale a dire i bancari, e al socio del gruppo B, quello degli industriali, di cui fanno parte però anche Generali e la Sai-Fondiaria dei Ligresti. La questione verrà sciolta nelle prossime ore.
Oggi intanto verrà messa a punto, con le ultime limature decise dal direttivo del patto, la lista che, secondo i nuovi criteri del patto, vede aumentare il peso relativo dei soci industriali (sette seggiole), causa la nascita della grande UniCredit che ha diminuito l'affollamento finanziario nel gruppo A (che nominerà sei consiglieri). Quattro i rappresentanti dei francesi, gruppo C. Tre dovranno essere revisori, quattro saranno gli indipendenti. Oggi dovrebbe concretizzarsi il passo indietro del numero uno di Piazza Cordusio, Alessandro Profumo. Al suo posto dovrebbe andare Gianfranco Gutty, mentre ancora incerto è il nome di Berardino Libonati, oggi a Piazzetta Cuccia come indipendente, presidente di Banca di Roma, indicato come prossimo vicepresidente di UniCredit (al posto dell'originariamente designato Geronzi), e impegnato nella presidenza di Alitalia fino alla fine della gara. Assai probabili il presidente UniCredit Dieter Rampl, Fabrizio Palenzona, il Mediolanum Ennio Doris e il Commerzbank Eric Struz. Per gli industriali si fanno invece i nomi di Gilberto Benetton, Giancarlo Cerutti, Jonella Ligresti, Carlo Pesenti, Marco Tronchetti Provera, Roberto Colaninno. Confermati gli esponenti dei soci esteri, con Antoine Bernheim, Vincent Bolloré, Jean Azema e Tarak Ben Ammar.