Risiko, Geronzi torna in pista

Il Tempo

Il presidente di Capitalia: "Le fusioni son un tema di scottante attualità"

Il risiko bancario potrebbe tornare presto a infuocare le cronache dei giornali. A rilanciare il tema è stato ieri il presidente di Capitalia, Cesare Geronzi: "le concentrazioni, cross border o esclusivamente interne ai nostri confini sono questioni impegnative e di grande, in alcuni casi direi anche scottante attualità". Le aggregazioni "sono un'opportunità e non una costrizione".
Un tema sul quale è intervenuto, da Milano, anche l'amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera, secondo cui "l'ostilità del management non deve essere preclusiva per la volontà degli azionisti, certo i manager oggetto di un'Opa devono essere sentita dai soci". In Italia, ha aggiunto Passera, "c'è sempre stata la possibilità di opa ostili, ma alla fine devono essere sempre gli azionisti ad accettare le proposte. Non mi entusiasma che manager e amministratori possano definire ostili operazioni e bloccarle".
Un'affermazione, quella di Passera, che non ha sorpreso Geronzi, che ha replicato: "Nessuna novità, è sempre stato così. Come è sempre avvenuto gli azionisti ascolteranno quello che dice il management".
Nel delineare il quadro del sistema creditizio, Geronzi ha osservato come sia necessario che le banche italiane partecipino di più alla definizione delle norme europee, altrimenti il rischio è che "il quadro normativo tenderà non a riequilibrare bensì ad accentuare le fragilità del nostro sistema. Saremo sempre più esposti a normative comuni che tendono a esaltare i nostra svantaggi competitivi". Geronzi ha infini rimarcato l'esigenza che il taglio del cuneo fiscale sia generalizzato, in quanto un intervento selettivo creerebbe "distorsioni nell'allocazione delle risorse e ingiustificate disparità. Un beneficio fiscale esteso a tutti i settori potrebbe avere, invece, positivi effetti indiretti. Le banche, ad esempio, potrebbero impegnarsi a trasferire i risparmi ottenuti dal taglio del cuneo fiscale sui prezzi dei servizi offerti alle famiglie e alle imprese".
Una riduzione di cinque punti percentuali del cuneo fiscale "genererebbe un risparmio di circa 1,2 miliardi di euro per il sistema bancario italiano e - ha concluso - potrebbe tradursi in una riduzione di oltre l'8% del costo dei servizi bancari."