Mediobanca non molla Geronzi ma alla fine fa come Ponzio Pilato
Finanza Mercati
Il cda d Piazzetta Cuccia sospende il presidente di Capitalia in base "alle norme giuridiche". Ma la decisione potrà essere revocata appena cessata l'interdizione. Riflettori sul patto dell'istituto romano. Passera smentisce ancora l'Opa Intesa
Una decisione presa all'unanimità "in base alle norme giuridiche". La mossa di Mediobanca nei confronti di Cesare Geronzi apre la settimana calda di Capitalia. Il consiglio di amministrazione di Piazzetta Cuccia, come previsto, ha deliberato la sospensione del presidente dell'istituto romano dalle funzioni di vicepresidente. Un atto dovuto, vista l'interdizione di Geronzi disposta dal tribunale di Parma e confermata, in sede di riesame da quello di Bologna. Ma tutt'altro che scontata è la decisione di procedere alla convocazione di un'assemblea straordinaria (senza aspettare dunque quella ordinaria prevista per ottobre) per "deliberare in merito alla sua eventuale revoca al termine della misura cautelare interdittiva". Il cda di Mediobanca ha attribuito al presidente Gabriele Galateri di Genola le deleghe per stabilire la data dell'assemblea. L'interdizione di Geronzi scade il 21 aprile. Dopo il ponte del 25 aprile Galateri può fissare la convocazione con un anticipo di trenta giorni. Gli azionisti si potrebbero quindi teoricamente riunire già entro la fine di maggio. Al di là dei tempi, quello arrivato ieri da Piazzetta Cuccia è un segnale importante. Un segnale che si aggiunge a quello lanciato da Vincent Bollorè (che guida la cordata dei soci francesi di Mediobanca), che venerdì scorso si era detto pronto ad appoggiare le strategie difensive del management di Capitalia acquistando con altri soci partecipazioni nell'istituto. La sponda di Mediobanca, di cui l'istituto romano ha il 9,62%, potrebbe essere determinante nelle prossime, delicate scadenze. Entro questa settimana si terrà probabilmente la riunione del patto di sindacato Capitalia. La convocazione servirà a valutare l'orientamento dei soci stabili in vista dell'assemblea del 19-20 aprile che dovrà votare sulla revoca o sul reintegro di Geronzi. In quell'occasione i soci olandesi di Abn potrebbero manifestare il loro disagio nell'esprimere un voto favorevole al presidente di Capitalia. Una posizione che potrebbe indebolire il patto e preludere a possibili Opa sull'istituto romano, anche da parte degli stessi olandesi che a ottobre dovranno decidere se tenere o meno la loro quota al 7,68 per cento. La situazione resta calda anche sul fronte Intesa. Malgrado le indiscrezioni continuino a rincorrersi, ieri l'amministratore delegato Corrado Passera è tornato a smentire operazioni sull'istituto romano: "Chi continua a diffondere notizie di questo genere si assume la responsabilità di creare gravi turbative al mercato".