Intesa aspetta il ritorno di Geronzi
Milano Finanza
Il ritorno sulla scena del numero uno di Capitalia potrebbe far ripartire il dialogo avviato due mesi fa con Bazoli. Boom di scambi sui titoli dei due istituti alla vigilia delle assemblee.
Piazza Affari riaccende i riflettori su Capitalia e Banca Intesa alla vigilia delle assemblee dei due istituti e del ritorno sul ponte di comando di via Minghetti di Cesare Geronzi. Nella seduta di ieri i titoli delle due banche che, prima dell’interdizione del presidente di Capitalia, sembravano destinate almeno a un fidanzamento, hanno fatto segnare decisi rialzi, accompagnati da scambi superiori alla media quotidiana. Le azioni dell’istituto romano hanno chiuso la seduta con un rialzo dell’1,88% a 7,06 euro. Oltre 56 milioni i pezzi passati di mano contro una media mensile di circa 37 milioni. Segno più anche per Banca Intesa. I titoli dell’istituto milanese hanno messo a segno un guadagno del 2,9% a 4,89 euro, con volumi pari a 137 milioni di titoli scambiati (43 milioni la media degli ultimi 30 giorni) pari a circa il 2% del capitale ordinario. I rialzi odierni, spiegano nelle sale operative, sarebbe da ricollegare a una possibile riapertura del dialogo tra i due istituti, dopo che la sospensione dalla carica di Geronzi aveva interrotto la dialettica appena avviata con il suo omologo in Banca Intesa, Giovanni Bazoli.
Domani l’assemblea di Capitalia sancirà, con ogni probabilità, il ritorno sulla tolda del comando del presidente bloccato per due mesi dalla procura di Parma. Ieri, infatti, i soci del patto di sindacato che controlla il 31,1% dell’istituto romano hanno sostanzialmente ribadito la fiducia in Geronzi. In particolare l’assemblea del patto, a cui non ha partecipato il rappresentato della Toro, ha ritenuto che, in base alle informazioni disponibili, non ci siano i motivi per «una decisione negativa in merito al rapporto fiduciario con il presidente Geronzi». Ribadita dai grandi soci anche l’esigenza di «mantenere, in modo consapevole, il sostegno alla stabilità del gruppo bancario Capitalia, anche con la coesione e la stabilità del patto di sindacato». In caso l’assemblea dovesse deliberare sulla revoca di Geronzi il patto voterà dunque in maniera contraria.
Attesa anche per le indicazioni che Bazoli e l’a.d. Corrado Passera forniranno ai soci nell’assemblea di oggi. La banca milanese non fa mistero di puntare a consolidare la propria posizione di leadership in Italia anche attraverso una crescita per linee esterne. Capitalia, giudicato il partner ideale, ha finora preso tempo, bloccando ogni iniziativa dei milanesi acquistando il 2% di Intesa.
Domani l’assemblea di Capitalia sancirà, con ogni probabilità, il ritorno sulla tolda del comando del presidente bloccato per due mesi dalla procura di Parma. Ieri, infatti, i soci del patto di sindacato che controlla il 31,1% dell’istituto romano hanno sostanzialmente ribadito la fiducia in Geronzi. In particolare l’assemblea del patto, a cui non ha partecipato il rappresentato della Toro, ha ritenuto che, in base alle informazioni disponibili, non ci siano i motivi per «una decisione negativa in merito al rapporto fiduciario con il presidente Geronzi». Ribadita dai grandi soci anche l’esigenza di «mantenere, in modo consapevole, il sostegno alla stabilità del gruppo bancario Capitalia, anche con la coesione e la stabilità del patto di sindacato». In caso l’assemblea dovesse deliberare sulla revoca di Geronzi il patto voterà dunque in maniera contraria.
Attesa anche per le indicazioni che Bazoli e l’a.d. Corrado Passera forniranno ai soci nell’assemblea di oggi. La banca milanese non fa mistero di puntare a consolidare la propria posizione di leadership in Italia anche attraverso una crescita per linee esterne. Capitalia, giudicato il partner ideale, ha finora preso tempo, bloccando ogni iniziativa dei milanesi acquistando il 2% di Intesa.