Capitalia "riapre" a Geronzi

Il sole 24 Ore

Collee (An Amro): "Vale la presunzione di innocenza, per noi il presidente ha fatto un buon lavoro"

MILANO - A meno di sorprese dell'ultima ora, sempre possibili quando si tratta di scelte di simile portata, i soci del patto di sindacato di Capitalia decideranno oggi con voto unanime di proporre all'assemblea di domani il reintegro nella carica di presidente dell'istituto di Cesare Geronzi, interdetto dalla Procura di Parma nell'ambito dell'inchiesta sul caso Parmalat-Ciappazzi. La decisione formale del patto che controlla il 31% della banca sarà presa oggi, quando alle 14.30 si riunirà il direttivo del sindacato che raggruppa i diciotto grandi azionisti di Capitalia.
Se fino a due giorni fa persistevano dubbi sull'atteggiamento che avrebbero tenuto gli olandesi di Abn Amro (primi soci di Capitalia con il 7,7%), ieri ogni ombra è stata fugata con un'intervista concessa al quotidiano francese La Tribune dal direttore generale di Abn Amro per l'Europa Dolf Collee. "Noi facciamo parte di un patto azionario che detiene il 31% di Capitalia - ha spiegato Collee nell'intervista - ci incontreremo prima dell'assemblea generale per adottare una posizione comune. Non bisogna dimenticare la presunzione di innocenza di cui deve beneficiare Cesare Geronzi. E non bisogna dimenticare che ha fatto un buon lavoro in questi ultimi anni per portare Capitalia dove è ora, vale a dire al quarto posto tra le banche italiane". Un messaggio positivo, che per i tempi con cui è stato lanciato, equivale ad una dichiarazione di voto ufficiale a favore del reintegro di Geronzi, si vedrà se tra i soci italiani vi saranno distinguo o posizioni sfumate, anche se il clima della vigilia sembra andare verso una fiducia unanime che serve a mostrare compattezza tra gli azionisti in vista delle scelte che il gruppo dovrà fare in tema di alleanze. Con l'ormai probabile ritorno di Geronzi alla guida di Capitalia, l'assetto di vertice torna al completo. Le lancette dell'orologio tornano, dunque, all'incontro interlocutorio che Geronzi ebbe a febbraio con il presidente di Banca Intesa Giovanni Bazoli. I colloqui tra i due gruppi riprenderanno? O il blitz con cui l'amministratore delegato di Capitalia Matteo Arpe ha comprato il 2,02% di Intesa ha chiuso per sempre i giochi? La sensazione è che la partita sia ancora aperta, anche se gli ostacoli nel frattempo sembrano essere aumentati anziché diminuiti. Un ruolo di rilievo sugli assetti di Capitalia, continuerà ad averlo l'olandese Abn Amro, che ad ottobre potrà avvalersi della facoltà di uscire dal patto di sindacato aprendo una nuova fase per gli equilibri del gruppo. Ieri Collee ha detto che "per il momento" la partecipazone che Abn detiene in Capitalia costituisce un "investimento strategico". Ogni decisione è dunque prematura, ma è evidente che il riassetto azionario verrà deciso ben prima della scadenza di ottobre, ed è nell'ambito di questa fase di fragilità dell'azionariato che Banca Intesa potrebbe tornare alla carica insieme al partner francese CreditAgricole. In attesa che, con il reintegro di Geronzi, si aprano i giochi delle alleanze, Capitalia prosegue nella sua normale attività. Dalla holding capogruppo sono stati infatti diffusi i dati del recupero crediti delle tre cartolarizzazioni Trevi Finance, che nel primo trimestre del 2006, sono stati pari a 96,7 milioni. Il dato del primo trimestre di quest'anno è inferiore alla performance del quarto trimestre del 2005, quando gli incassi avevano raggiunto i 168,5 milioni di euro. Rispetto al primo trimestre del 2005, quando gli incassi erano pari a 83,3 milioni, si è registrato invece un aumento del 16,1 per cento.
Nell'attesa degli appuntamenti di oggi e dell'assemblea il titolo Capitalia ha chiuso la seduta di Borsa ieri a 6,932 euro con una flessione dello 0,39 per cento.