Capitalia: quereleremo Gaucci
Libero
Luciano Gaucci, l'ex presidente del Perugia Calcio avrà una grana giudiziaria in più: dovrà difendersi anche da una denuncia per diffamazione che il gruppo Capitalia e il suo presidente Cesare Geronzi
MILANO - Luciano Gaucci, l'ex presidente del Perugia Calcio avrà una grana giudiziaria in più: dovrà difendersi anche da una denuncia per diffamazione che il gruppo Capitalia e il suo presidente Cesare Geronzi intendono presentare dopo le affermazioni in un'intervista al quotidiano La Repubblica. «Il signor Gaucci che a più riprese confonde la persona del presidente di Capitalia con la Banca - si lascia andare ad affermazioni del tutto fantasiose, prive di qualunque fondamento e perciò gravi e diffamatorie», si legge in una nota del portavoce di Capitalia.
Gaucci sostiene di essere stato costretto alla bancarotta «da un gruppo di potere il cui burattinaio è Cesare Geronzi, presidente di Capitalia». Nella sua intervista parla anche dell'affare Nakata. Dice: «L'ho venduto alla Roma per intercessione di Capitalia. Tre giorni dopo aver incassato i 40 miliardi di lire della compravendita, Geronzi ha preteso, con lettera scritta, che li girassi alla banca». Anche su questo punto la reazione del gruppo Capitalia è stata immediata: «L'andamento negativo del gruppo Gaucci nel tempo ha portato a una transazione che è stata prospettata dai legali di fiducia del medesimo Gruppo ed accettata dalla Banca con sacrifici sulle proprie ragioni di credito. Allorché la Banca non ha accolto le richieste di nuovi finanziamenti, ciò è avvenuto poiché esse non erano supportate da validi presupposti, e comunque ha sempre fornito agli esponenti della società adeguate motivazioni».
Gaucci sostiene di essere stato costretto alla bancarotta «da un gruppo di potere il cui burattinaio è Cesare Geronzi, presidente di Capitalia». Nella sua intervista parla anche dell'affare Nakata. Dice: «L'ho venduto alla Roma per intercessione di Capitalia. Tre giorni dopo aver incassato i 40 miliardi di lire della compravendita, Geronzi ha preteso, con lettera scritta, che li girassi alla banca». Anche su questo punto la reazione del gruppo Capitalia è stata immediata: «L'andamento negativo del gruppo Gaucci nel tempo ha portato a una transazione che è stata prospettata dai legali di fiducia del medesimo Gruppo ed accettata dalla Banca con sacrifici sulle proprie ragioni di credito. Allorché la Banca non ha accolto le richieste di nuovi finanziamenti, ciò è avvenuto poiché esse non erano supportate da validi presupposti, e comunque ha sempre fornito agli esponenti della società adeguate motivazioni».