Parma chiude l'inchiesta sulle Acque Ciappazzi
Il sole 24 ore
I magistrati di Parma che stanno indagando sul caso Parmalat hanno depositato l'avviso di chiusura indagini relativo al filone Ciappazzi, filone che vede indagati per concorso in bancarotta i vertici dell'ex Banca di Roma
I magistrati di Parma che stanno indagando sul caso Parmalat hanno depositato l'avviso di chiusura indagini relativo al filone Ciappazzi, filone che vede indagati per concorso in bancarotta i vertici dell'ex Banca di Roma, oggi Capitalia, e alcuni dirigenti dell'istituto. Con il deposito, gli indagati - tra i quali Cesare Geronzi e Matteo Arpe, già sentiti dai pm e che hanno sempre respinto le accuse di aver esercitato pressioni su Calisto Tanzi per l'acquisto della Ciappazzi di Giuseppe Ciarrapico - avranno venti giorni di tempo dalla notifica per chiedere di essere interrogati, depositare memorie o sollecitare un supplemento di indagini. Secondo quanto dichiarato ai magistrati da Tanzi, Banca di Roma avrebbe condizionato l'erogazione di un prestito ponte di circa 45 milioni di euro a favore di Parmalat (prestito girato da gruppo alimentare alla controllata alla Hit) all'acquisto della società siciliana di acque minerali di Ciarrapico. Un'ipotesi, questa, sempre negata dall'istituto di Via Minghetti che, tra l'altro, ha fatto rilevare la totale irrilevanza dell'operazione, pari allo 0,002% del debito lordo di Parmalat, nel determinare il crack del gruppo emiliano.