Geronzi vende la Mediterranea

Il sole 24 ore

La cessione delì'istituto d a Popolare di Bari Fnitterà 550 miliardi, con una plusvalema di 360 miliardi

ROMA -  La Popolare di Bari batte la concorrenza di Credito Valtellinese, Popolare di Bergamo e Veneto Banca, e conquista per 550 miliardi la Banca Meditteranea. E' stato il comitato esecutivo della Banca di Roma a dare ieri via libera all'aggiudicazionc all'istituto pugliese della controllata meridionale, della quale il gruppo guidato da Cesare Geronzi detiene il 100 per cento.
Ma non è il solo annuncio giunto da Via Minghetti. Dall'esecutivo è arrivata infatti anche la conferma dell'ingresso di Matteo Arpe, oggi membro dell'advisoy board della Lehman Brother nella squadra di vertice di Banca Roma. Arpe assumerà dall'inizio di ottobre la carica di amministratore delegato del Mediocredito centrale e di responsabile dell'area finanza: ma è già previsto che assumerà poi anche la direzione generale della holding, la cui costituzione fa parte del più generale progetto di riasetto organizzativo dell'istituto che dovrebbe diventare operativo entro fine anno.
La conclusione della cessione della Mediterraneo della quale Banca Roma aveva acquisito il controllo nel '94, rientrava nel piano di discussione di partecipazioni non strategiche previsto per quest'anno e al quale si affiancherà anche l'annunciato spin off immobiliare da 1.100 miliardi. Entrambe operazioni che l'amministratore delegato Giorgio Brambilla aveva citato nel suo ultimo incontro con gli analisti e che si inquadrano nel piano per recuperare redditività e portare nel 2003 il Roe consolidato a quota 13% (nel 2000 stato del 5 per cento). In quest'ottica il lavoro istruttorio e la selezione dei candidati erano stati affidati alla Rothschild, advisor finanziario dell'istituto capitolino. La scorsa settimana, erano arrivate le buste con le offerte e tra queste come si legge nel comunicato diffuso ieri dopo l'esecutivo - quella della Popolare di Bari "risultata la migliore" tenuto conto sia della somma complessiva per rilevare la Mediterranea sia delle "condizioni contrattuali accessorie". Tra le quali figuravano, tra gli altri impegni relativi al personale, al mantenimento a Banca Roma di alcuni servizi in outsourcing, ed alcuni immobili che dovrebbero restare di proprietà di Via Minghetti.
In termini economici l'offerta della Popolare di Bari appare elevata. I 550 miliardi pagati dall'istituto pugliese sono infatti pari a oltre 4,5 volte il patrimonio netto della Mediterannea (120 miliardi circa), per la quale Banca Roma aveva sborsato a suo tempo 330 miliardi e dalla quale nel saldo netto attivo-passivo ricava una plusvalenza di 360 miliardi.
E veniamo al1'inserimento di Arpe al vertice di Via Minghetti. La sua nomina nei top management, indica la volontà di rafforzare il team di vertice con una particolare attenzione alla finanza. Trentasei anni, Arpe era approdato alla Lehman - della quale conserverà anche in futuro un ruolo consultivo nell'advisory board - da circa due anni, dopo cioè il divorzio da Mediobanca dove ricopriva il ruolo di direttore centrale del servizio finanziario e aveva curato tra le altre le privatizzazioni di Bnl e Enel. Un divorzio, quello dalla merchant bank milanese consumatosi anche per dissensi con l'amministratore delegato Vincenzo Maranghi e che lo aveva portato a far rotta verso la banca d'affari londinese. Alla Lehman ricopriva il ruolo di responsabile per l'Europa nell'area M&A e la carica di vicepresidente della consociata italiana. E in questa veste Arpe aveva di recente curato il progetto di vendita delle Genco, nonchè l'aquisizione da parte del Montepaschi della quota di Bnl della popolare di Vicenza.