Geronzi: Piazzetta Cuccia? E strategica
Il Giornale
"I nostri rapporti erano buoni e possono diventare ottimi"
Qualcuno, forse, si attendeva battute polemiche su Mediobanca da parte del presidente di Banca di Roma, Cesare Geronzi (confermato ieri alla carica insieme all'amministratore delegato, Carlo Salvatori). Il banchiere, invece, ha gettato acqua sul fuoco, assicurando che la partecipazione nella banca d'affari resta "strategica". Anche su Montedison, altro fronte caldo, Geronzi ha precisato che non ci saranno novità e l'istituto di credito capitolino manterrà immutata la propria partecipazione azionaria.
Il numero uno della Banca di Roma parla tra una pausa e l'altra dell'assemblea dei soci che approva il bilancio 2000 (utile netto a 501 miliardi di lire con dividendo di 25 lire per azione) e rinnova il consiglio di amministrazione (escono Piero Colonna e Rocco Forte, sostituiti da Luciano Sarnari e Calisto Tanzi; confermati tutti gli altri consiglieri).
Le dichiarazioni di Cesare Geronzi su Mediobanca erano molto attese dopo le tensioni dei giorni scorsi per il rinnovo dei vertici delle Generali, che hanno registrato il voto contrario della Banca di Roma. "Si può condividere - ha detto Geronzi - la strategia qualche volta di più, qualche volta di meno. Questo, comunque, non pregiudica i nostri rapporti che erano buoni e che possono diventare ottimi". In buona sostanza, "resteremo azionisti di riferimento", con la quota in Mediobanca superiore al 9 per cento perchè "la nostra partecipazione è strategica".
Non solo. Geronzi è convinto che la banca d'affari non possa essere scalata. E, comunque, se questo dovesse accadere, "penso che gli azionisti la difenderebbero".
Anche su Montedison, Banca di Roma non pensa ad alcuna rivoluzione. "Non abbiamo nè accresciuto nè venduto; noi non speculiamo", dice Geronzi. Che aggiunge: "Là eravamo, là siamo e là resteremo". Non è prevista un'uscita dell'istituto di credito romano dall'azionariato di Montedison che continuerà a detenere l'8,74 per cento del capitale. Stesso discorso per la quota di Banca Roma in Olivetti. "Siamo azionisti del gruppo di Ivrea, siamo nel consiglio d'amministrazione e i rapporti commerciali sono eccellenti".
Geronzi, poi, allontana le voci su un rinnovato interesse per Sanpaolo di Torino. "Il sistema bancario - dice - per ora deve completare il processo di riorganizzazione. Una volta che sarà completato, si riapriranno valutazioni e interessi".
Qualche novità, invece, ci sarà su Italpower, il consorzio che concorre all'acquisizione di Elettrogen, la prima delle tre Genco ad arrivare sul mercato. In attesa delle offerte, che verranno formalizzate entro il 18 maggio prossimo, Geronzi anticipa che Banca di Roma farà parte di Italpower con una quota del 5 per cento. "Ci è stata fatta un'ipotesi di partecipazione finanziaria per il 5 per cento di Italpower. Saremo presenti soltanto per gestire i movimenti finanziari. Presto formalizzeremo questa nostra partecipazione".
Per quanto riguarda i conti della banca, Geronzi è ottimista. Per il 2001 intravede un incremento del 25 per cento della raccolta indiretta e un aumento del 10 per cento per quella amministrata. Lo scorso anno, la raccolta del risparmio gestito ha portato la banca a raggiungere una quota di mercato superiore al 4,5 per cento, in crescita rispetto a quella registrata nel 1999.
Il numero uno della Banca di Roma parla tra una pausa e l'altra dell'assemblea dei soci che approva il bilancio 2000 (utile netto a 501 miliardi di lire con dividendo di 25 lire per azione) e rinnova il consiglio di amministrazione (escono Piero Colonna e Rocco Forte, sostituiti da Luciano Sarnari e Calisto Tanzi; confermati tutti gli altri consiglieri).
Le dichiarazioni di Cesare Geronzi su Mediobanca erano molto attese dopo le tensioni dei giorni scorsi per il rinnovo dei vertici delle Generali, che hanno registrato il voto contrario della Banca di Roma. "Si può condividere - ha detto Geronzi - la strategia qualche volta di più, qualche volta di meno. Questo, comunque, non pregiudica i nostri rapporti che erano buoni e che possono diventare ottimi". In buona sostanza, "resteremo azionisti di riferimento", con la quota in Mediobanca superiore al 9 per cento perchè "la nostra partecipazione è strategica".
Non solo. Geronzi è convinto che la banca d'affari non possa essere scalata. E, comunque, se questo dovesse accadere, "penso che gli azionisti la difenderebbero".
Anche su Montedison, Banca di Roma non pensa ad alcuna rivoluzione. "Non abbiamo nè accresciuto nè venduto; noi non speculiamo", dice Geronzi. Che aggiunge: "Là eravamo, là siamo e là resteremo". Non è prevista un'uscita dell'istituto di credito romano dall'azionariato di Montedison che continuerà a detenere l'8,74 per cento del capitale. Stesso discorso per la quota di Banca Roma in Olivetti. "Siamo azionisti del gruppo di Ivrea, siamo nel consiglio d'amministrazione e i rapporti commerciali sono eccellenti".
Geronzi, poi, allontana le voci su un rinnovato interesse per Sanpaolo di Torino. "Il sistema bancario - dice - per ora deve completare il processo di riorganizzazione. Una volta che sarà completato, si riapriranno valutazioni e interessi".
Qualche novità, invece, ci sarà su Italpower, il consorzio che concorre all'acquisizione di Elettrogen, la prima delle tre Genco ad arrivare sul mercato. In attesa delle offerte, che verranno formalizzate entro il 18 maggio prossimo, Geronzi anticipa che Banca di Roma farà parte di Italpower con una quota del 5 per cento. "Ci è stata fatta un'ipotesi di partecipazione finanziaria per il 5 per cento di Italpower. Saremo presenti soltanto per gestire i movimenti finanziari. Presto formalizzeremo questa nostra partecipazione".
Per quanto riguarda i conti della banca, Geronzi è ottimista. Per il 2001 intravede un incremento del 25 per cento della raccolta indiretta e un aumento del 10 per cento per quella amministrata. Lo scorso anno, la raccolta del risparmio gestito ha portato la banca a raggiungere una quota di mercato superiore al 4,5 per cento, in crescita rispetto a quella registrata nel 1999.