Banche, i piani di Geronzi e Bazoli

Dopo i forti segnali di emancipazione da Mediobanca mandati da Gnutti (Generali) e Ligresti (Sai), ora si seguono con attenzione i possibili sviluppi di un'altra "novità"

Dopo i forti segnali di emancipazione da Mediobanca mandati da Gnutti (Generali) e Ligresti (Sai), ora si seguono con attenzione i possibili sviluppi di un'altra "novità": il rapporto Geronzi-Bazoli. I due, che non hanno mai avuto gran feeling, si sono visti, auspice Gerardo Braggiotti (Lazard), il 5 settembre nella sede di Banca Intesa a Milano. La "strana coppia" si è ritrovata su due cose: il no alla fusione Unicredito-Commerzbank, vista da Bazoli come una rottura degli equilibri internazionali in cui è inserita Intesa e da Geronzi come un rafforzamento di Maranghi, e il si al processo di autonomizzazione del management delle Generali da Mediobanca che sembra essere in atto. Poi si vedrà.