Banca Roma apre la porta all'Abn-Amro

Corriere della Sera

Il gruppo olandese entrera' nel capitale. All'Antonveneta andra' il controllo della Bna Sospesi in Borsa i titoli dei due istituti. Per Geronzi un incasso di 1.200 miliardi

ROMA - Dopo i tedeschi e gli spagnoli tocca agli olandesi fare una mossa importante nello scacchiere del sistema bancario italiano. L'Abn Amro, il colosso del credito dei Paesi Bassi, entra nel capitale della Banca di Roma. E, in parallelo, cura la regia del passaggio del pacchetto di controllo della Banca Nazionale dell'Agricoltura dalla stessa Banca di Roma alla Banca Popolare Antoniana Veneta. L'operazione, che accelera la soluzione degli interrogativi sui destini della banca presieduta da Cesare Geronzi (da tempo promessa sposa della Comit), sara' ufficializzata solo oggi. Lo schema di base pero' e' gia' trapelato, sia pure ufficiosamente: l'Abn Amro entrera' nel capitale della Banca di Roma, acquistando circa il 9% delle azioni possedute dalla Fondazione Cassa di Roma, attualmente il maggiore azionista dell'istituto. Nello stesso tempo la Banca di Roma cedera' la sua partecipazione di controllo di circa il 48% della Bna (detenuto attraverso Bonifiche Siele) alla Antonveneta ricevendo cosi' un' abbondante iniezione di liquidita' . Dietro a questa cessione c' e' poi un accordo tra la Popolare e lo stesso gruppo olandese, interessato ad aumentare la sua presenza, che attualmente e' pari allo 0,5% , nella banca padovana. Insommma l'Abn Amro, entrata in sordina nel mercato creditizio italiano, punta a diventarne uno dei protagonisti. L'ipotesi della cessione della Bna, passata solo quattro anni fa dal controllo del conte Auletta Armenise a quello della Banca di Roma dopo una lunga ed estenuante storia di tentativi andati a vuoto, era piombata ieri in Borsa facendo salire le quotazioni dei titoli dei due istituti, poi sospesi in attesa di comunicazioni. Al momento della sospensione, che verra' revocata solo questa mattina dopo le informazioni che saranno date al mercato dalla stessa Banca di Roma, le azioni Bna ordinarie segnavano un rialzo superiore al 10% , mentre i titoli Banca di Roma erano in aumento del 2,71% . La Bna era da tempo nel mirino dei compratori: piu' di un istituto di credito, fra i quali sembra il Monte dei Paschi di Siena, era andato a bussare alla porta di Cesare Geronzi per avviare le trattative, ma il via libera e' arrivato solo quando la proposta ha riguardato anche il riassetto azionario della stessa Banca di Roma: l'Abn Amro ha condotto la regia dell'operazione chiudendo l'intesa in soli quindici giorni. Un accordo a tre, visto che la strategia degli olandesi passa attraverso la stretta alleanza con l'Antonveneta. Gli olandesi entreranno nella Banca di Roma acquistando una quota vicina al 9% . A cedere sara' la Fondazione Cassa di Risparmio di Roma che controlla circa il 28% del capitale, di cui pero' solo il 18% conferito nel patto di sindacato che lega gli azionisti piu' importanti, come la Toro che possiede l'8,5% (di cui il 4,5% in obbligazioni convertibili) e l' Eds col 2% . Al di fuori del patto sono poi presenti la Libian Arab Foreign Bank col 4,75% e Schroeder (3,19% ). L'Abn Amro, acquisendo la sua quota, intende entrare direttamente nel sindacato con l'obiettivo di diventare un'azionista forte. La Banca di Roma come la Bnl: un modello che vede la presenza di un nocciolo duro composto da una banca straniera (nella Bnl ci sono gli spagnoli del Banco di Bilbao a guidare il gruppo degli azionisti di riferimento), da una banca di medie dimensioni del Nord (la Popolare Vicentina per la Bnl) e da una compagnia di assicurazioni (Ina per la Bnl). Qual e' il valore dell'operazione? Gli interessati, in attesa delle comunicazioni ufficiali, smentiscono ogni cifra: stando alle indiscrezioni l'Abn Amro per entrare in Banca di Roma dovrebbe sborsare circa 1.300 miliardi mentre e' valutabile sui 1.200 miliardi l'impegno dell' Antonveneta per la Bna.