"Arabi esclusi dai vertici Banca Roma"

Corriere della Sera

Geronzi: non saranno in consiglio. Balzo dei titoli in Borsa: piu' 5, 33 % . Sabato verra' annunciato il prezzo delle azioni offerte al pubblico. Quel filo che lega la finanza libica con i salotti del potere capitolino

ROMA - I nuovi azionisti arabi della Banca di Roma vorrebbero avere lo status di socio stabile ma per ora sono riusciti a ottenere solo quello di azionista finanziario. "Al momento non e' prevista una loro rappresentanza nel consiglio di amministrazione" ha detto ieri il presidente della banca Cesare Geronzi, negando cosi' che i vertici di Libyan Arab Foreign Bank, la National Commercial Bank e l'Abu Dhabi Investment Authority abbiano, quanto meno fino a questa fase, spuntato gli "incentivi" che avevano chiesto nel corso della trattativa per gli investimenti. Tutto assieme il capitale arabo (8,2 per cento) sfiora la partecipazione della Toro, unico socio stabile con l'8,3 per cento, e secondo azionista dopo la Fondazione (il terzo e' la banca libica col 5 per cento) con cui verra' stretto un patto di sindacato per la partecipazione nella gestione dell'istituto. La pubblicazione del prospetto e la notizia dell'ingresso dei soci arabi sembrano piacere al mercato, che pure attende con qualche trepidazione l'Offerta pubblica di vendita e di sottoscrizione (Opvs) attraverso la quale verra' collocato una parte dell'aumento di capitale della banca e una quota della partecipazione che l'Iri, guidata da GianMaria Gros - Pietro, ha deciso di mettere in vendita. Il titolo Banca di Roma infatti ieri ha fatto un balzo del 5,33% arrivando a quota 1580 per azione. Un valore che si pone al centro della forbice 1200 - 1700 entro la quale sabato 22 novembre a due giorni dall'inizio del collocamento verra' definito il prezzo massimo del titolo offerto in sottoscrizione. Sempre per la stessa data e' convocata l'assemblea dell'Iri che dovra' decidere definitivamente la vendita della sua partecipazione di minoranza nella Banca di Roma, pari complessivamente al 36,5% , di cui il 13,9% diretto e il rimanente indiretto attraverso la holding di controllo della banca. Holding che verra' a sua volta liquidata dall'assemblea della societa' convocata per giovedi' 20 novembre. L'Iri vendera' la sua partecipazione sia con l'operazione di aumento di capitale (che oltre l'Opv prevede il collocamento privato presso gli investitori istituzionali e finanziari italiani e stranieri) sia attraverso il prestito obbligazionario che sara' rivolto ancora agli investitori professionali e che sara' curato da Mediobanca International. Le obbligazioni convertibili in azioni Banca di Roma saranno emesse e rimborsate alla pari, avranno durata triennale e saranno quotate presso il Luxembourg Stock Exchange. Quanto all'Opv sara' applicato uno sconto specifico al pubblico dei risparmiatori, ai dipendenti che potranno usufruire dell'anticipo del Tfr nonche' di un prestito agevolato al 3 per cento annuo nominale, e agli azionisti che potranno chiedere, per la quota a essi riservata, 3 azioni offerte ogni 5 azioni possedute e che potranno anche partecipare alla sottoscrizione destinata al pubblico.