Quegli anni in Via Nazionale

Il Sole 24 Ore

La testimonianza del Presidente emerito. «Iniziò al centro operativo cambi: si dimostrò uno straordinario operatore»


Ricordo Cesare Geronzi ai tempi della Banca d’Italia, dove arrivò all'inizio degli anni 60. Fu assegnato al Centro operativo cambi. Si dimostrò uno straordinario operatore, con grande intuito, capacità di lavoro e spiccata intelligenza.
Passò presto nella carriera direttiva benché non fosse laureato. Gli fu affidato il compito di dirigere il Centro operativo cambi. Era abilissimo in una funzione di grande importanza: calibrare le operazioni e arrivare senza eccessivi squilibri all'appuntamento quotidiano con il fixing lira-dollaro, che avveniva di norma attorno alle 13,15. Ho bene in mente quei tempi. Si narra di Guido Carli che molto spesso scendeva direttamente in sala cambi per ottenere informazioni in tempo reale sull'andamento dei mercati. È vero, l'attenzione di Carli sui cambi era costante. Geronzi si formò a quella scuola, sull'esempio del grande rigore di Carli, di cui conquistò ben presto la fiducia. Di fatto la sua permanenza in Banca d'Italia attraversò l'intero quindicennio di Carli governatore. Restò in Banca fino al 1980, all'epoca ero io governatore. Quando si dimise aveva raggiunto il grado di direttore nel servizio rapporti con l'estero. Fu Rinaldo Ossola a volerlo con sé al Banco di Napoli. Purtroppo, e non so bene per quali motivi, l'esperienza di Ossola al Banco di Napoli si esaurì brevemente, e Geronzi rimase in una posizione ambigua, quasi fosse in terra straniera, finché non fu chiamato nel 1982 dal presidente della Cassa di Risparmio di Roma, Remo Cacciafesta, con la funzione di direttore generale. Ricordo che Geronzi si presentò con le segnalazioni di due persone. Il primo era l'ex direttore generale della Banca d'Italia, Mario Ercolani, il secondo era Carlo Azeglio Ciampi. Da allora le nostre strade hanno seguito percorsi diversi, ma ancora oggi ho vivo nella mente il ricordo di quella lontana esperienza vissuta insieme in Via Nazionale. Tempi difficili, e al tempo stesso di grande intensità e partecipazione.
di Carlo Azeglio Ciampi